Bologna, 10 dicembre 2013 - La Regione Emilia-Romagna da' il via libera a cani e gatti in ospedale per migliorare lo stato d'animo dei pazienti. Il sì alla nuova normativa, all'unanimità, è arrivato questa mattina in commissione Politiche per la salute e politiche sociali. Manca solo l'ultimo piccolo scalino per l'approvazione definitiva.

Le nuove regole riguardano solo cani e gatti e saranno valide sia nelle strutture pubbliche che quelle private, naturalmente su richiesta del singolo paziente. "Una volta approvata definitivamente dalla giunta - si legge in una nota di viale Moro - tale disciplina dovrà essere rispettata da tutte le strutture ospedaliere regionali (ognuna si attiverà per un suo regolamento interno) ogni qual volta sarà richiesto l'accesso di un animale d'affezione".

Non si potranno tenere cani e gatti in ogni caso in terapia intensiva, in chirurgia e traumatologia d'urgenza, nei reparti o nelle stanze di isolamento, nei centri trapianto e tra i grandi ustionati, nei centri dialisi, in ostetricia e nursery e in altre zone particolarmente delicate degli ospedali. "Per l'accesso degli animali, il paziente o i suoi familiari dovranno fare richiesta scritta alla direzione sanitaria della struttura ospedaliera".

All'interno del documento approvato oggi in commissione sono disciplinati i criteri "per la gestione del cane e del gatto all'interno delle strutture e definiti i criteri per l'accesso alle aree esterne agli edifici di ricovero e cura di pertinenza della struttura, per l'accesso alle aree comuni e per quello ai reparti di degenza".

Gabriella Meo (Sel-Verdi) e Antonio Mumolo (Pd) "si sono impegnati ad incontrare le associazioni prima dell'ultimo via libera della giunta sul documento, per ragionare su eventuali osservazioni da parte delle stesse alla delibera".   La stessa commissione ha anche licenziato le linee guida per la pet therapy in case protette e case di riposo.

"Secondo le linee guida, gli interventi hanno valenza terapeutica, riabilitativa, educativa e ludico-ricreativa e prevedono l'impiego di animali domestici - cane, cavallo, asino, gatto e coniglio - in grado di instaurare relazioni sociali con l'uomo". Tali interventi, spiega un altro comunicato della Regione, "sono rivolti prevalentemente a persone affette da disturbi della sfera fisica, neuromotoria, mentale e psichica, dipendenti da qualunque causa, ma possono essere indirizzati anche a individui sani".

Gli interventi "possono essere erogati sia presso i centri specializzati che presso altre strutture pubbliche o private che, oltre ad essere in regola con tutte le norme vigenti (amministrative, edilizie, sanitarie, eccetera), rispondono a precisi requisiti strutturali e gestionali correlati alla tipologia di intervento erogato e alla specie dell'animale impiegata.
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