Roma, 11 dicembre 2013 - Da mesi è costretto a vivere legato con una catena al balcone dell'appartamento sito in Via Della Redenzione  a Lentini, in Sicilia. Sono state fatte già diverse denunce alle Autorità competenti locali, ma quel povero cane giorno e notte  è rimasto lì, alla vista di tutti i cittadini: legato e costretto a vivere senza alcun riparo in  un ambiente del tutto inappropriato.

La situazione è degenerata quando due cittadine, stanche di assistere a quella crudeltà gratuita, hanno deciso di rivolgersi al Partito Animalista Europeo, contattando la segreteria nazionale di Roma. Pare che una prima denuncia risalga allo scorso settembre ed è stata depositata presso la locale stazione dei Carabinieri.

Il Partito Animalista Europeo ha subito avvisato il proprio ufficio legale, che nella stessa mattinata ha trasmesso un fax alla stazione dei Carabinieri di Lentini ed al corpo della Polizia Municipale, chiedendo un intervento immediato per sequestrare il cane, quale corpo del reato ai sensi dell'art. 727 C.P.- 544-ter C.P. ( Detenzione di Animali in condizioni incompatibili con la propria natura e maltrattamento di Animali ). L'intervento è stato effettuato alle ore 13:00 circa. Il veterinarioha imposto al proprietario di lasciare libero il cane perché la catena era troppo corta. L'animale è stato trovato sporco e costretto a vivere in un appartamento invaso dal degrado.

Secondo il veterinario, il proprietario, nonostate fosse stato diffidato a slegare subito il cane, poco dopo provvedeva a legarlo nuovamente, con la stessa catena, fuori sul balcone. <La questione ha dell'incredibile perché il veterinario, pur affermando tutto questo, non ha ritenuto opportuno procedere al sequestro del cane e alla denuncia nei confronti del proprietario per maltrattamento di animali>, riferisce una nota del Partito animalista europeo che contesta le medesime omissioni anche ai vigili urbani e ai carabinieri.

<Domenica mattina, secondo altre testimonianze, l'animale risultava essere di nuovo legato sul balcone>, riferisce ancora il Pae. <L' avvocato Alessio Cugini del foro di Roma, responsabile dell'ufficio legale del PAE, provvedeva pertanto ad inoltrare un secondo fax ai Carabinieri di Lentini per sollecitarli a costatare la flagranza di reato e quindi a sequestrare immediatamente il cane ed allontanarlo dall'appartamento. Niente da fare, ad oggi l'animale risulta essere nelle stesse condizioni sopra descritte>, continua la nota del Partito animalista europeo.

<Questa mattina ho formalmente dato mandato al nostro legale avvocato Alessio Cugini, di sporgere formale atto di denuncia presso la Procura della Repubblica di Siracusa avverso i carabinieri di Lentini, i vigili urbani ed il veterinario dell'ASP intervenuto lo scorso 7 dicembre, per il reato di " omissioni d'atti d'ufficio " e per tutti gli altri eventuali reati che saranno ravvisati dall'Autorità Giudiziaria. La relazione di servizio del veterinario intervenuto mi ha lasciato proprio a bocca aperta. Mi sembra di capire, leggendo una relazione piena di errori grammaticali, che qui si ignorino tutte le infinite sentenze della Suprema Corte di Cassazione che hanno più volte ribadito che l'uso della catena costituisce reato. Il comportamento dei Carabinieri comunque è da ritenersi altrettanto grave considerato che sono stati avvisati per ben due volte dal nostro legale ed hanno completamente ignorato l'istanza di sequestrare l'animale>, ha commentato Enrico Rizzi, capo della segreteria nazionale del Pae.

Per l'avvocato Cugini <Quello che è successo a Lentini ha dell'incredibile. Mi domando veramente come sia possibile rinvenire un animale in condizioni di degrado totale e lasciare sostanzialmente le cose invariate, visto che nella stessa relazione veterinaria si da atto che il povero animale è stato nuovamente legato in balcone. Questo significa ignorare un gravissimo stato di fatto, segnalato, peraltro, da ben due fax con richieste urgenti di intervento inviate a carabinieri e vigili urbani, oltre ad una denuncia ed un esposto che risultano già presentati. Non c'è gioco sulla sofferenza di un animale,ma una flagranza di reato che a questo punto, mi auguro, sia la Procura ad interrompere>.
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