Roma, 31 dicembre 2013 - A seguito della eco mediatica suscitata dagli attacchi online ricevuti da Caterina Simonsen, studentessa di medicina veterinaria affetta da quattro malattie genetiche, per le sue dichiarazioni a favore della sperimentazione animale, la LIMAV (Lega Internazionale Medici per l’Abolizione della Vivisezione) esprime solidarietà alla studentessa e condanna i toni violenti presi dalla discussione.

<L’associazione, formata da medici, biologi, veterinari e scienziati, è infatti da sempre promotrice di un dibattito educato e civile sul tema, condanna pertanto ogni forma di inciviltà con ancora più forza quando questa è rivolta a coloro che hanno opinioni diverse. Ritiene tuttavia dannoso, ai fini di una crescita costruttiva dello scambio su questo delicato tema, che l’episodio sia strumentalizzato, così come ampiamente fatto nei giorni scorsi dai principali mezzi di informazione>, riporta una nota della Limav.

La LIMAV si unisce quindi alla Professoressa Susanna Penco, biologa e ricercatrice presso il dipartimento di Medicina sperimentale dell’Università di Genova, nel dire no a strumentalizzazioni di qualsiasi genere:

<Ho appreso del clamore suscitato in rete dalle affermazioni di una studentessa malata, con la quale condivido la sfortuna di non aver avuto la salute in dotazione – scrive la dottoressa Penco - Anche io convivo con una malattia che mi ha costretta a flebo di cortisone, a terapie pesanti, di cui alcuni lavori scientifici, tra l’altro, mettono anche in dubbio l’efficacia. Mi sconfortano le parole offensive verso la studentessa, poiché educazione e civiltà sono valori imprescindibili. Tuttavia, contrariamente a lei, troverei umiliante per me stessa farmi fotografare con una flebo attaccata alla vena: pertanto metto in rete una foto in cui appaio sorridente, anche se molto spesso sono tutt’altro che serena o in salute. Detesto le strumentalizzazioni di qualsiasi genere>. 

La dott.ssa Candida Nastrucci, biochimico clinico ed esperta di metodi alternativi sostitutivi alla ricerca su animali, componente del tavolo sulle Alternative al Ministero della Salute, e membro LIMAV, aggiunge che <per quanto riguarda le malattie genetiche, non è possibile determinare quali tipi di terapie avremmo potuto sviluppare usando tessuti o cellule derivati da esseri umani o dallo stesso paziente. L’uso di animali potrebbe anche aver rallentato il progresso della ricerca per trovare cure per malattie umane. Il futuro è la medicina personalizzata, che utilizza le differenze genetiche interindividuali per capire il funzionamento delle malattie umane. Per queste ragioni negli altri Paesi si investe sui metodi alternativi: per esempio, il National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti ha finanziato con 6 milioni di dollari un progetto rivoluzionario per la mappatura del toxoma umano, con l’obiettivo di sviluppare test tossicologici per la salute umana e ridurre i test su animali>. 

<Costatiamo ogni giorno, a partire dalle dichiarazioni di Caterina Simonsen, come in Italia imperi la disinformazione riguardo l’esistenza e lo stato dell’arte di metodi scientifici alternativi e sostitutivi alla sperimentazione animale>, sottolinea la nota della Limav che poi prosegue riportando il pensiero della dottoressa Nastrucci.

<I metodi alternativi sostitutivi - sottolinea Nastrucci - non vengono insegnati a livello universitario, le loro applicazioni, sviluppo ed uso per i ricercatori, anche nella ricerca di base, non vengono finanziati e quindi non sono disponibili, e spesso neanche conosciuti, agli studenti e ai futuri ricercatori. Gli studenti non vengono informati su cosa è disponibile nella ricerca attuale e quindi sono preda di facili strumentalizzazioni dovute a ignoranza scientifica, disinformazione, mancanza di aggiornamento dei docenti e omissioni nell’informare in maniera imparziale sui danni della sperimentazione animale per la salute degli esseri umani. Alcuni esempi di risorse finanziarie investite per la ricerca sulle alternative sostitutive all’uso di animali che testimoniano l’inversione di rotta all’estero?>.

-          In Germania è stato sviluppato il Virtual Liver Network, un progetto finanziato con 43 milioni di Euro che durerà 5 anni e che applica la fisiologia virtuale creando una rappresentazione del fegato umano per essere in grado di fornire dati predittivi sulla fisiologia umana e quindi essere usato per sviluppare farmaci o testare la tossicità di nuovi composti ricavando informazioni sull’essere umano e utili a ridurre le spese del sistema sanitario nazionale tedesco.
-          Negli Stati Uniti il Wyss Institute con l’Università di Harvard e il Dipartimento della Difesa hanno dato il via a un progetto da 37 milioni di dollari per aiutare a sviluppare 10 organi ingegnerizzati, tutti uniti in un unico sistema per replicare un “human body on a chip”, che può essere usato rapidamente per valutare le risposte del corpo umano a nuovi farmaci o a potenziali danni chimici.

<Gli esempi sono moltissimi perché la ricerca avanza e integra conoscenze acquisite da vari settori della ricerca e li unisce per creare nuovi metodi alternativi alla sperimentazione su animali, è questo a cui dovrebbe aspirare l’essere umano, ovvero a cercare soluzioni sempre migliori usando il progresso della scienza a suo favore; restare ancorati a metodi ottocenteschi e obsoleti ormai superabili può solo fermare il progresso della scienza e la cura dei pazienti>, conclude Nastrucci.

Nella sua dichiarazione Caterina Simonsen chiede che venga specificato quali farmaci sono stati sperimentati sugli animali ma, dal momento che leggi europee e internazionali impongono che i farmaci prima di iniziare un iter di sperimentazione sull’essere umano nei “Trial Clinici” obbligatori vengano sperimentati sugli animali, sarebbe inutile. 

<Utile invece sarebbe – prosegue la dr.ssa Nastrucci - etichettare i farmaci specificando le specie e il numero di animali usati per sviluppare un farmaco poi immesso sul mercato. La finalità è una verifica del numero di animali usati dall’industria e le specie ma anche identificare le compagnie farmaceutiche con una effettiva policy di riduzione del numero di animali usati, obbiettivo indicato dalle normative europee tra cui la 63/2010/EU>.

Nelle prossime settimane il Governo dovrà emanare il Decreto Legislativo che cambierà formalmente la normativa del nostro Paese sulla sperimentazione sugli animali, anche detta vivisezione. Dopo un estenuante "braccio di ferro" per porre dei seri limiti alla sperimentazione sugli animali, la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva l’articolo 13 della Legge di delega europea che "restringe" la sperimentazione animale e incentiva l’uso e lo sviluppo dei metodi sostituivi di ricerca.

<Ci auguriamo quindi che L’Articolo 13 non venga calpestato – al momento su tredici precetti previsti nell’Articolo 13, i Ministri della Salute Lorenzin e degli Affari europei Moavero hanno stravolto o affossato ben dieci punti http://www.oipa.org/italia/2013/notizie/vivisezione.html - e che le energie di tutti siano finalizzate a permettere che una nuova pagina di civiltà sia finalmente scritta e che non venga ignorata la volontà dei milioni di cittadini e dei molti esponenti della comunità scientifica contrari a questa pratica retrograda>, conclude la nota della Limav.

Medici e ricercatori firmatari:

Stefano Cagno (Medico Chirurgo, Psichiatra, Dirigente Medico Ospedaliero, Azienda Ospedaliera di Desio e Vimercate, MB)
Candida Nastrucci  (Biochimico Clinico e Biologo Molecolare, Ricercatore e docente, DPhil Università di Oxford, Grant Holder Fondazione Veronesi Università di Tor Vergata Roma, Presidente e fondatore di TheAlternatives.eu)
Susanna Penco (Biologo, Ricercatore e docente, Dipartimento di Medicina sperimentale Università di Genova)
Albarosa Raimondi (Medico, Vice Direttore Sanitario Ospedaliero, Milano)
Federica Nin (Psicologa, Albo degli Psicologi Regione Lombardia)
Gabriella Errico (Medico Ospedaliero, Cardiologo Pediatra)
Ornella Furlani (Psicologa, psicoterapeuta).
Elena Venco (Medico Chirurgo)
Angela Fiore  (Medico Chirurgo, Pediatria, Specialista in Neonatologia, Esperto in ecografia cerebrale neonatale, Pediatra di famiglia, Piove di Sacco, PD)
Tatiana Ieri (Medico palliativista, Psicoterapeuta, Master in Bioetica, Firenze)
Maurilio Calleri (Medico Veterinario, Sanremo, IM)
Fulvia Cosentino (Infermiera Docente Universitaria Med/45)
Daniele Tedeschi (Biologo, PhD Fisiologia, Dir. Tecnic Vet Labs Italia, Citologo Clinico, membro e fondatore di CeBioFF Centro Biologico Flora e Fauna)
Bruno Fedi (Medico Chirurgo, docente di Urologia, specialista in anatomia patologica, ginecologia, cancerologia, citologia, flebologia, bioetica)
Novella Cappellato (Medico Veterinario Libero Professionista. Ord. Med. Vet. Padova n. 512)
Anna Maria Titon (Cardiologa)
Fabiana Sussich (Laurea in Chimica, dottorato in Chimica Biologica, Corso di specializzazione in  gestione di sistemi di sicurezza).
Marika Fanelli (Medico palliativista, Lilt sez. Varesina).
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