Roma, 15 gennaio 2014 - “La lotta contro il bracconaggio e contro il commercio illecito di specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione deve essere una priorità irrinunciabile dell'intera Unione europea”. Lo dice Andrea Zanoni, eurodeputato PD e vice presidente dell'Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo, a margine dell'approvazione oggi a Strasburgo della risoluzione “Lotta ai reati contro le specie selvatiche”.

La risoluzione chiede misure più severe contro i trofei di caccia, il commercio di avorio online, il traffico di specie minacciate di estinzione e altri tipi di "crimine organizzato” contro le specie selvatiche. Saranno richiesti un sistema europeo per la formazione dei pubblici ministeri e la creazione, presso Europol, di un'unità criminale per le specie selvatiche.

Sono passati tutti gli emendamenti che ho proposto ovvero lotta anche al bracconaggio interno all'Ue, come ad esempio il bracconaggio all'ortolano in Francia, quello primaverile a Cipro e a Malta, di piccoli passeriformi nelle valli bresciane, di Anatre e Limicoli migratori nel Dealta del Po, di specie rare come l'aquila del Bonelli in Sicilia e il bracconaggio in Romania effettuato soprattutto da cacciatori italiani – aggiunge Zanoni – Ho inserito anche la confisca di tutti gli animali sequestrati, un inasprimento delle sanzioni penali, sistemi di controllo più efficaci uniformati in tutti i 28 Stati membri per evitare dei ventri molli all'interno dell'Unione, e pieni poteri e competenze transazionali all'Europol”.

“Non abbiamo più tempo da perdere: ogni quindici minuti, bracconieri senza scrupoli uccidono al mondo un elefante per le sue zanne, per un totale di trentaseimila elefanti in un anno. Se andiamo avanti così di questo passo, entro il 2025 su questo pianeta gli elefanti non ci saranno più”, afferma Zanoni. Per questo il Parlamento europeo auspica che i reati contro le specie selvatiche siano discussi con i partner internazionali, quali l'Unione africana e gli Stati Uniti.

“I reati contro le specie selvatiche rappresentano una gravissima attività criminale transfrontaliera dal fatturato annuo pari ad almeno diciannove miliardi di dollari. I dati forniti da Interpol e dal Fondo internazionale per il benessere degli animali parlano chiaro: in questi ultimi anni ci sono state diverse iniziative importanti ma che non sono bastate a contrastare efficacemente questo terribile fenomeno”, aggiunge l'eurodeputato.

Tolleranza zero nei confronti di tutte le forme di bracconaggio, comprese quelle nei confronti di diverse specie di fauna selvatica anche all'interno dello stesso territorio dell'Unione europea. L'Unione europea può e deve svolgere velocemente un ruolo cruciale nella lotta contro il bracconaggio: ma non abbiamo più tempo e quindi bisogna agire velocemente”, conclude Zanoni.
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