Verona, 24 gennaio 2014 - Una famiglia, con una persona non vedente, prenota un soggiorno in un albergo sulla sponda veronese del Lago di Garda. Nel contatto segnala la presenza del cane-guida, ma l'hotel insiste nel dire che il cane non ha accesso al parco. Il non vedente spiega cos'è un cane-guida, ma la risposta è disarmante: non importa, nessun cane è mai entrato nel giardino.

A raccontare l'episodio è il capogruppo regionale di Italia dei Valori Antonino Pipitone, che ha raccolto una denuncia circostanziata della vicenda.   ''Allora - spiega Pipitone - questa famiglia veneta spedisce una mail con le prescrizioni: un cane-guida, che rappresenta gli 'occhi' per il non vedente, può entrare in qualunque esercizio aperto al pubblico, è esonerato dal pagamento del biglietto per i mezzi pubblici, può accompagnare il non vedente anche su traghetti e aerei, in Italia e all'estero.

Inoltre i gestori che 'impediscano od ostacolino, direttamente o indirettamente, l'accesso ai privi di vista accompagnati dal proprio cane guida' sono soggetti a multe dai 500 ai 2.500 euro''. Letta la mail - prosegue il politico IdV, medico di professione - dall'albergo veronese giungono le scuse immediate e, per farsi perdonare, il regalo di una notte di soggiorno gratis alla famiglia.

''Non mettiamo in dubbio la buona fede di alberghi, ristoranti, bar e pubblici esercizi veneti - si domanda Pipitone - ma non permettiamo che l'ignoranza sconfini nell'inciviltà. Perché continuano ad accadere episodi simili? C'è una legge che risale ancora al 1974, non è possibile che non sia conosciuta da chi deve permetterne l'applicazione''.
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