Roma, 2 febbraio 2014 - 105 tra morti e feriti per armi da caccia e cacciatori nell'arco di nemmeno cinque mesi, 11 morti e 28 i feriti tra i civili. 82 fucilati durante le battute, ovvero in ambito venatorio, nei "soli" 60 giorni effettivi di questo calendario venatorio, con 1 morto e 19 feriti tra i civili. 23 persone vittime dei cacciatori e delle loro armi anche al di fuori delle battute (ambito extravenatorio), tra questi... 10 i morti e 9 i feriti tra la gente comune.

"E' sempre più allarme a differenza dei toni fintamente ottimistici sbandierati dal mondo venatorio per un presunto calo del 40% degli incidenti gravi (non si sa su quali basi visto che non viene mai documentato niente). La gente comune, le persone disarmate, ovvero coloro che si ritrovano lungo il tiro incrociato delle doppiette  - nonostante spesso siano a casa propria o in un luogo pubblico - stanno alzando la testa ogni anno di più e vogliono garanzia di sicurezza e la fine della barbarie", dichiara Maurizio Giulianelli, portavoce dell'Associazione Vittime della caccia, e aggiunge: "invece i dati monitorati dalla nostra associazione sulla base delle osservazioni sistematiche e rigorose confermano l'alto prezzo di vite umane che la caccia ha fatto pagare ancora in questa stagione 2013-2014, anche a coloro che a questo gioco al massacro non vogliono partecipare.  Anche la stagione conclusa non ha risparmiato proprio nessuno: oltre ai milioni di animali selvatici massacrati, i tanti tantissimi animali d'affezione impallinati nei propri giardini, un numero impressionante di vittime umane... morti e feriti che evidentemente per i cacciatori non devono fare notizia. Infatti non li contano proprio. Questo lo spregio per la vita altrui dimostrato dai cacciatori verso le altre persone, sia durante le battute di caccia sul territorio, che nella comunicazione mediatica. I dati da noi raccolti - come sempre - confutano invece le pseudo-analisi farlocche- mai documentate ma sempre urlate - di CNCN e Face Italia che senza pudore negano pubblicamente l'evidenza ma soprattutto senza produrre la loro verità, neppure per un onesto riscontro incrociato di dati."  aggiunge Maurizio Giulianelli.

Associazione vittime della caccia anticipa alcuni dati emersi da questa stagione venatoria, cercando di riportare l'attenzione soprattutto sulle vittime della caccia civili:
 

SETTEMBRE il mese a più alto rischio per la gente comune (dicembre per i cacciatori) in ambito venatorio, mentre in ambito extravenatorio (al di fuori delle battute) ottobre e dicembre i mesi con più vittime civili.  In allarmante aumento  il numero di vittime civili di questa e della scorsa stagione venatoria, rispetto alle precedenti, confermato anche dalle sempre crescenti richieste di aiuto alla nostra Associazione e dalle denunce mediatiche sempre più numerose.
I DATI: Vittime per armi da caccia e cacciatori stagione venatoria 2013-2014 (1 settembre/30 gennaio):
AMBITO VENATORIO (vittime nelle battute di caccia)
CIVILI 19 Feriti + 1 Morti - CACCIATORI 50 Feriti + 12 Morti
tot 69 Feriti + 13 Morti = 82 Vittime
AMBITO EXTRAVENATORIO (vittime per armi da caccia-cacciatori in ambiente domestico, sociale, collettivo, familiare, ecc)        CIVILI 9 Feriti + 10 Morti                                                                                                                                                           CACCIATORI 2 Feriti + 2 Morti
tot 11 Feriti + 12 Morti = 23 Vittime
 

MORTI E FERITI PER ARMI DA CACCIA E CACCIATORI nei DUE AMBITI                                                                     CIVILI 28 Feriti + 11 Morti
CACCIATORI 52 Feriti + 14 Morti
80 Feriti + 25 Morti = 105 Vittime Totali

<Chi provoca incidenti di caccia? Dalla stagione venatoria 2010-2011 a questa appena conclusa, abbiamo raccolto i dati sull'età dei cacciatori responsabili di incidenti o di atti di violenza con le armi da caccia. Con la somma di questi dati corrispondenti a quattro stagioni venatorie, emerge che le fasce di età più tendenti a provocare danni a persone partono da quelle intermedie, 51 anni in poi, con un picco massimo nella decade 61/70 anni. Analizzando invece anno per anno, nella precedente stagione venatoria (2012-2013) è emerso un insolito picco di incidenti o atti di violenza con armi per mano di giovani neopatentati appartenenti alla fascia dei 18-30 anni>.

<Fenomeno questo che in questa stagione appena conclusa, risulta rientrato, spostando appunto, i casi critici analizzati dalla media età in poi, con un picco fino ai 70 anni, e un discreto numero di casi anche nelle più venerande età a conferma dello stesso dato precedente. Questo è quanto risulta analizzando "solo" i casi con vittime per armi da caccia, morti e feriti>, documenta l'Associazione vittime della caccia che, a breve, pubblicherà il dossier 2013/2014.
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