Caserta 7 Aprile 2014 – Ventiquattro carcasse di bufale adulte e una di un vitellino. Questo il macabro scenario apparso agli agenti del Corpo forestale dello Stato, all’interno di un’azienda bufalina del casertano. Gli animali sono stati rinvenuti in avanzato stato di decomposizione e si ipotizza siano stati lasciati morire in seguito a prolungata denutrizione e totale abbandono. Per questo il personale della Forestale ha denunciato un uomo, di anni sessantaquattro, alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per l’ipotesi delittuosa di maltrattamento di animali, fino a cagionarne la morte, illecito smaltimento di carcasse di capi bufalini e violazione degli obblighi inerenti la custodia giudiziaria degli animali.

Il ritrovamento del cimitero è avvenuto a seguito di una segnalazione pervenuta agli uffici del Comando Provinciale di Caserta, mentre sul posto è intervenuto il personale dei Comandi Stazione Forestali di Castel Volturno, Caserta e Vairano Patenora, unitamente a quello del Servizio Veterinario della ASL di S. Marcellino (CE). Il personale della Forestale si è, quindi, immediatamente recato in località Pagliuca nel comune di Castel Volturno, constatando all’interno di un complesso aziendale, la presenza delle carcasse di bufale in avanzato stato di decomposizione, dall’odore sgradevole e nauseabondo, giacenti su terreno nudo e prive di qualsiasi forma di copertura o di protezione.

Di qui l’urgenza di rimuovere nel più breve tempo possibile i resti degli animali al fine di evitare l’eventuale diffusione di malattie e garantire l’igiene e la salute pubblica della collettività. Già nel 2013 l’azienda zootecnica era stata sottoposta a sequestro. All’epoca, però, figuravano complessivamente quaranta capi bufalini mentre, erano stati realmente trovati solo 33 capi, tra vivi e morti.

Pertanto fu ipotizzato che i sette capi mancanti fossero stati smaltiti illecitamente. Durante l’attuale ispezione, all’interno dell’azienda, sono stati rinvenuti sei capi bufalini vivi e due vitelli non ancora contrassegnati da marchio auricolare, tutti in evidente stato di maltrattamento in quanto visibilmente denutriti. Gli animali, infatti, si cibavano esclusivamente con le erbe spontanee radicate in azienda, del tutto insufficienti rispetto alle esigenze minimali di sopravvivenza degli stessi.

Il Corpo forestale dello Stato, pertanto, ha prescritto al proprietario di provvedere immediatamente ad alimentare gli animali con foraggio, per garantirne vita e benessere. Con riferimento alle carcasse degli animali morti, rifiuti speciali a rischio sanitario, l’Autorità Giudiziaria ne ha disposto l’immediata rimozione e lo smaltimento per termodistruzione. La morte di bufali maschi per denutrizione è una pratica di smaltimento illecito molto diffusa nel territorio del basso casertano ed, in particolare, nella zona di Castel Volturno, comune noto per la considerevole presenza di aziende zootecniche. Le indagini condotte dalla Forestale hanno rilevato che, talvolta, le carcasse venivano addirittura date alle fiamme generando “roghi tossici”, potenziali cause di problemi sanitari ed igienici e di inquinamento ambientale.
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