Roma, 24 aprile 2014 – In occasione della giornata mondiale degli animali nel laboratori, che ricorre proprio oggi, l'Ente Nazionale Protezione Animali ha osservato un minuto di silenzio per ricordare milioni di esseri viventi che ogni anno vengono sacrificati in tutto il mondo in nome di una pseudo-ricerca scientifica, ma soprattutto per dire che un'altra scienza è possibile.

La sperimentazione sugli animali infatti è un metodo che non è mai stato validato scientificamente ed è di scarsa attendibilità predittiva poiché non tiene conto della fondamentale differenza genetica tra l'uomo e gli esseri viventi non umani. E' proprio per questo che non è possibile trasferire all'uomo i risultati ottenuti con i test sugli animali.

«Fortunatamente, una parte crescente della comunità scientifica non solo sta prendendo coscienza di questo, ma sta anche dimostrando l'inutilità della sperimentazione su altri esseri viventi - spiega il direttore scientifico dell'Enpa, Ilaria Ferri -. Negli Stati Uniti, ad esempio, numerose le ricerche hanno dimostrato come alcune terapie sviluppate per curare patologie di origine infiammatoria nei topi, una volta trasferite all'uomo, abbiano avuto un tasso d'insuccesso addirittura pari al 100%.»

«D'altro canto - prosegue Ferri -, se la sperimentazione animale fosse realmente attendibile come spiegare allora i 200 mila decessi che si verificano ogni anno in tutto il mondo e che sono causati dall'assunzione di farmaci? Farmaci testati, che, secondo chi sostiene l'utilità della sperimentazione animale, sarebbero dovuti essere sicuri. E come spiegare poi che ogni anno moltissimi farmaci sperimentati sugli animali vengono ritirati dal commercio perché in un secondo tempo si viene a scoprire che sono dannosi per la salute?».
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