Roma, 25 aprile 2014 - Un tubo di plastica come collare e tanta paura nel cuore. Per tre anni Martino, un giovane randagio simil Border Collie, ha vagabondato per le strade di Putignano (BA) con un tubo di plastica stretto al collo. Per “svagarsi” qualcuno ha ben pensato  di farglielo indossare quando ancora era un cucciolo.

Martino nel frattempo è cresciuto, mentre il pezzo di tubo è rimasto al suo posto, stritolandogli pian piano il collo. Un giorno Martino non è riuscito più a camminare e si è accasciato a terra. Alcuni passanti lo avvistano, lo segnalano alla Polizia Locale, che allerta a sua volta il Coordinatore delle Guardie eco zoofile OIPA di Bari. Da diversi mesi l’aveva notato, tentando più volte di catturarlo senza successo. Martino era troppo diffidente e, nonostante venisse attirato con del cibo, era sempre riuscito a sfuggire.

Tagliato il tubo, si scoprono delle profonde lacerazioni, Martino viene condotto immediatamente presso una clinica veterinaria. La paralisi alle zampe che gli impedisce di camminare è stata provocata da lesioni alle vertebre cerebrali, danneggiate dalla costrizione del rigido tubo di plastica. Vengono esclusi traumi da incidente e, nonostante il danno neurologico, Martino mostra di avere sensibilità su tutto il corpo. Accolto in stallo presso l’abitazione di Giammichele, Coordinatore delle guardie eco zoofile OIPA, Martino viene portato ogni giorno dal veterinario per la medicazione e il bendaggio delle ferite, sottoposto ad una cura antibiotica in aggiunta alla terapia per la leishmaniosi, a  cui è risultato positivo.

Dopo diversi giorni di cure, quando la speranza di rivederlo camminare si stava spegnendo, Martino stupisce tutti e si alza sulle proprie zampe, compiendo qualche timido passo. “Il danno subito alle vertebre cervicali non è permanente”, dice il veterinario, “e presto Martino tornerà a camminare come prima”.  Una previsione fondata, visto che Martino ha ripreso a zampettare quasi normalmente. La ferita al collo non è più infetta, ma lo sfregamento del tubo ha formato nel tempo un callo sotto il mento, che non permette la cicatrizzazione.

Il medico veterinario ha quindi prospettato un intervento con punti di sutura per favorire la completa guarigione della ferita. In attesa di una sua graduale ripresa, che consentirà di capire che futuro lo attende, Martino è ancora ospite di Francesca, volontaria OIPA e Giammichele, Coordinatore delle Guardie eco zoofile OIPA di Bari che lanciano un accorato appello in suo sostegno.

Chi desiderasse aiutare Martino,  fornendo un supporto per le cure, il cibo, i farmaci e le visite veterinarie a cui le Guardie OIPA di Bari devono far fronte (spese che si aggiungono a quelle per numerose cucciolate soccorse in questi giorni per la strada) può fare un’offerta specificando nella causale “Martino – Guardie OIPA Bari”. E’ possibile dare un aiuto anche inviando delle compresse di Allupurinolo, farmaco per la cura della leishmania. Per info: Giammichele Lippolis – [email protected]
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