Taranto, 27 maggio 2014 - Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato hanno accertato che un apicoltore di Castellaneta (Ta) stava esportando in Finlandia circa 2.500.000 di api vive, in 181 particolari contenitori di legno, infettate dalla peste americana, e pertanto il carico è finito sotto sequestro. La 'peste americana', causata dal bacillo Paenibacillus larvae, è una delle malattie più gravi in apicoltura, tanto che l'unica cura considerata sicura è l'incenerimento della famiglia di api con tutto il materiale che la conteneva.

Le api avrebbero dovuto raggiungere in giornata l'aeroporto di Fiumicino per il successivo trasporto in Finlandia. Durante il controllo gli uomini del Corpo Forestale hanno accertato anche che l'allevamento di api era sottoposto a vincolo sanitario, in seguito a denuncia all'Autorità Sanitaria della presenza di 'peste americana' negli alveari.

L'obbligo di denuncia ricade sui proprietari di sciami affetti da tale patologia ed è prescritto dalla normativa vigente in materia di polizia veterinaria. Fortunatamente, la malattia non costituisce pericolo per la salute umana.

L'apicoltore è stato denunciato con le accuse di diffusione di una malattia delle piante o degli animali e inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità e rischia inoltre sanzioni amministrative per un importo complessivo di svariate migliaia di euro. Inoltre è stato effettuato il campionamento di quattro "favi di covata", prelevati dalle arnie per le analisi nell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Foggia, che ha confermato la presenza di "peste americana". I veterinari hanno pertanto provveduto alla distruzione degli alveari risultati infetti mediante incenerimento e successivo interramento, apponendo il vincolo sanitario su tutte le attrezzature apistiche presenti all'interno e all'esterno dei locali.
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