Roma, 28 maggio 2014 - Una bella notizia, una bellissima notizia. Calimero, il cagnolino nero di Matera che per mesi è rimasto a vivere accanto al cancello della casa dalla quale era stato sfrattato, è stato adottato. Un meraviglioso epilogo di una storia molto triste. Un epilogo reso possibile grazie all'impegno dei volontari dell'Enpa di Matera - in prima fila la delegata Enpa Giovanna Visceglia -  e grazie alla grande, grandissima partecipazione di lettori che hanno visto la sua storia raccontata sulla nostra pagina.

Calimero ha conquistato il cuore di tantissime persone e molte sono state le richieste per l'adozione giunte dai nostri lettori. E, tra tutti, è stata Elisa ad andarselo a prendere per portarlo a casa. Calimero è stato adottato a Montecatini da Elisa 28 anni, che vive con mamma papà e cagnolina meticcetta. Il piccolo, malato di Leishmaniosi, è già andato a fare il primo tagliando dal veterinario. Lo specialista ritiene che la malattia sia ad un livello non disperato ed è ottimista sul successo della cura già iniziata.

Anche il trasferimento è stato possibile grazie al supporto di un volontario Enpa che ha portato Calimero da Matera fino a Bologna dove Elisa è andata a prenderselo da Montecatini. L'incontro è stato commovente e Calimero sembra aver capito, subito, che quella ragazza sarebbe stata la sua famiglia. Per sempre. Arrivato a casa, a Montecatini, Calimero ha incontrato la meticcetta che sarà la sua sorellina.

E' andato tutto bene e la famiglia è felice di questo nuovo ingresso. Dopo tanta sofferenza, anche questo piccino, ora tosato e bello pulito, ha trovato la casa che merita. Piena di amore e di dedizione. Vi proponiamo le foto di Calimero prima e dopo la tosatura, l'incontro con Elisa e il viaggio con il volontario Enpa. Insomma, tutta la storia di un epilogo che speravamo di vedere.

Una grande differenza da quando Calimero viveva fuori del cancello di casa della famiglia che l'aveva sfrattato.  "Si avvicinava a me - ha raccontato la volontaria Enpa che l'ha poi portato via - veniva a prendere il biscottino ma poi tornava sempre al suo posto vicino al cancello. Sembrava aver timore di perdere anche un attimo di quella veglia di attesa per poter, finalmente, fare rientro nel suo giardino, dalle persone che amava".

Calimero è sopravvissuto a tutto questo, a mesi di freddo e di pioggia, al dolore dell'abbandono, all'impossibilità di capire quanto era avvenuto, grazie all'aiuto di una signora di zona che gli ha portato da mangiare gli avanzi. A questa persona, come ai volontari Enpa, occorre dire grazie perché non si sono girati dall'altra parte davanti alla sofferenza di una creatura indifesa quasi uccisa dall'indifferenza e dalla cattiveria umana. Il grande mare di affetto e partecipazione che raccontare questa storia ha messo in moto, ha portato fino a Matera la barchetta di Elisa. Una barchetta che adesso sarà quella di Calimero. Ed è l'unica cosa che conti veramente.
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