Roma, 12 giugno 2014 - Si rifiutò di ricevere una denuncia di maltrattamento animali, rinviato a giudizio il comandante della Polizia municipale di Erice. Lo ha deciso il Gup Lucia Fontana in base alla richiesta avanzata dal pm, Antonio Sgarrella, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trapani.

L'udienza è stata fissata per il prossimo 17 luglio. Il Il comandante è accusato del reato di cui all'art. 328 c.p. per essersi rifiutato di eseguire un atto del proprio ufficio che per ragioni di giustizia avrebbe invece dovuto essere compiuto senza ritardo e cioè la redazione di verbale o di attestazione di presentazione di querela già predisposta che il capo segreteria del PAE, Enrico Rizzi, intendeva presentare presso gli uffici del corpo di Polizia.

<E´inaccettabile che un servitore dello Stato dipendente della pubblica amministrazione possa ignorare leggi o norme che egli stesso dovrebbe far rispettare. Per negligenza, per imperizia o semplicemente perché non ha ritenuto importante la tutela degli animali, di fatto ha compiuto il reato di rifiuto d´atti di ufficio. La Procura ha tenuto presente la recente sentenza passata in giudicato di condanna a quattro mesi di carcere ed al risarcimento del danno emessa contro un commissario del Corpo Forestale colpevole del medesimo reato, sempre a seguito di una nostra precedente querela. Un precedente che fa giurisprudenza>,  dichiara il presidente del Partito animalista europeo, Stefano Fuccelli.

<Troppo spesso si tende a sottovalutare i reati contro gli animali assistendo ad un deprecabile rimpallo di responsabilità. Del resto la legge contro il maltrattamento degli animali non è soggetta ad interpretazioni fuorvianti, chiunque, privato od associazione, può e deve denunciare o segnalare un illecito penale, nella fattispecie un reato contro gli animali>, ha concluso il presidente del Pae.
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