Prato, 16 giugno 2014 - Quattro mesi di carcere per aver ammazzato il proprio cagnolino. I fatti risalgono allo scorso mese di febbraio. Un uomo di 49 anni è stato condannato oggi dal tribunale di Prato a quattro mesi di reclusione, pena sospesa. Il corpo dell'animale, un meticcio, fu rinvenuto lungo il greto del fiume Bisenzio: le forze dell'ordine riuscirono a risalire al proprietario grazie al chip applicato al cane.In udienza l'accusato si è difeso sostenendo che l'animale sarebbe morto per cause naturali e che l'abbandono dei resti avvenne lungo il fiume perché non era in grado di smaltirlo secondo quanto previsto dalla legge.

Il Tribunale, però, non gli ha creduto e lo ha condannato a 4 mesi, seppure con la pena sospesa. Il legale dell'imputato ha anche aggiunto che i segni riscontrati sul corpo del cagnolino potevano essere ricondotti al "possibile morso di una nutria avvenuto dopo la morte".
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