Roma, 7 luglio 2014 - Un'altra minaccia per gli elefanti, obiettivo in tutto il mondo di caccia selvaggia. Ora ci si mette anche il turismo. Secondo un nuovo rapporto stilato da Traffic, sono molti gli esemplari che sono stati catturati illegalmente per poi essere venduti nel settore turistico in Thailandia tra aprile 2011 e marzo 2013. 

Secondo l'organizzazione non governativa specializzata nel monitoraggio del commercio della fauna selvatica, in soli due anni sono stati catturati senza i permessi necessari tra 79 e 81 elefanti selvatici, 60% dei quali in Myanmar dove la cattura dei pachidermi è considerata una "grave minaccia per la futura sopravvivenza della popolazione selvatica del Paese che conta tra i 4.000 e i 5.000 elefanti asiatici".  Come spiegato nel rapporto, in Myanmar gli elefanti addomesticati sono usati per radunare gli animali selvatici in "recinti-trappole" in cui i membri più anziani sono spesso uccisi ed i giovani, che hanno un valore più alto, vengono presi e poi trasportati in zone al confine con la Thailandia, addomesticati e messi a lavorare nei villaggi turistici e negli alberghi. 

Per fermare il fenomeno, dal febbraio 2012 il governo thailandese ha compiuto un giro di vite, esaminando più dettagliatamente l'autenticità della documentazione circa gli elefanti in cattività, ma - secondo l'associazione - non ha ancora "sostenuto le necessarie modifiche legislative per consolidare i passi avanti": le sanzioni per chi trasgredire la legge sono molto basse e "tristemente insufficienti per fungere da deterrente". 

"Senza urgenti modifiche alla legislazione obsoleta e senza il miglioramento dei sistemi per documentare l'origine degli elefanti nei villaggi turistici e altre sedi in Thailandia, le cose potrebbero tornare rapidamente al loro inaccettabile stato precedente ", ha detto Chris Shepherd, Direttore Regionale di Traffic per il Sud-Est asiatico.
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