Roma, 16 luglio 2014 - "Ci appelliamo al Ministro Galletti, impegnato oggi a Milano nel summit dei ministri dell'ambiente dell'Unione Europea, perché sia finalmente cancellata dalla normativa italiana la barbarie dei richiami vivi. Lo dobbiamo all'opinione pubblica del nostro Paese e al rispetto del diritto comunitario".

Così le associazioni Animalisti Italiani, Enpa, Lac, Lipu - BirdLife Italia, Oipa, la cui petizione online ha raggiunto in poco tempo le 80 mila firme, alla vigilia del voto sui richiami vivi nel decreto competitività, previsto per domani nelle commissioni Ambiente e Industria del Senato.

"Vogliamo chiudere la procedura d'infrazione aperta dalla Commissione Europea nel febbraio scorso per violazione della Direttiva Uccelli, vogliamo davvero essere cittadini d'Europa. L'abolizione dei richiami vivi, senza se e senza ma, gode ormai nel Paese di un consenso plebiscitario, come dimostra la vera valanga di firme raccolte sulla piattaforma Avaaz  per chiedere al Parlamento di vietare la crudele pratica da una petizione promossa dall'Enpa: ben 80 mila in poche ore", proseguono le associazioni Animalisti Italiani.

"Nell'atto di messa in mora del nostro Paese - rendono noto le associazioni - la Commissione Europea afferma a chiarissime lettere che per esercitare la caccia non c'è alcun bisogno di richiami vivi e che, anche per questo, l'Italia deve prevedere un netto divieto di catturare ancora uccelli selvatici. Il Governo Renzi e tutto il Parlamento accolgano questa l'autorevole richiesta europea e la trasformino in legge".

Per firmare la petizione: https://secure.avaaz.org/it/italy_no_bird_torture_3_1/
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