Roma, 22 luglio 2014 - Un delinquente ha massacrato a colpi di piccone e poi bruciato vivo un cane meticcio dopo averlo cosparso di benzina per futili motivi a Pozzuoli.  Crudeltà e violenza inaudite inflitte su un essere indifeso colpevole di essersi accoppiato con la sua cagnetta. Il malvivente  è stato denunciato a piede libero dai militari appartenenti all'Arma dei Carabinieri ma non è stata sequestrata la sua cagnetta che potrebbe subire la stessa sorte.

Contro questo criminale il Partito Animalista Europeo  ha presentato formale denuncia-querela per le fattispecie di cui agli artt. 544-bis e 544-ter co. III c.p.,  61 n. 1 c.p. (uccisione di animali, maltrattamento che comporta la morte dell'animale e la circostanza aggravante per avere agito per motivi abietti o futili) e si costituirà parte civile nel procedimento contro l'autore del reato. Il Pae, inoltre, ha presentato alla Procura di Pozzuoli istanza di sequestro preventivo dela cagnolina per evitare una possibile reiterazione del delitto. 

"Vista la gravità dei fatti compiuti, oltretutto in presenza dei quattro figli minorenni, abbiamo chiesto formalmente all'amministrazione comunale di costituirsi parte civile, un atto dovuto per condannare  in modo manifesto non solo a parole simili abomini affinché i cittadini possano ancora riconoscere nelle Istituzioni un modello etico cui ispirarsi", riporta una nota del Partito animalista europeo. "Contestualmente è stata lanciata una mail bombing indirizzata al primo cittadino con cui si chiede una presa di posizione netta", dichiara il predidente del Partito animalista europeo, Stefano Fuccelli. "Dopo avere intasato con migliaia di mail le caselle di posta elettronica, il portavoce del sindaco, Mauro Finocchito, ieri ci ha trasmesso la risposta ufficiale accogliendo nostra istanza. Il Comune di Pozzuoli intende costituirsi parte civile. Parteciperà, inoltre, con i propri rappresentanti alla manifestazione di protesta sotto casa del killer prevista per il giorno 26 luglio alla quale hanno aderito diverse associazioni animaliste e singoli attivisti", conclude Stefano Fuccelli.
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