Roma, 23 luglio 2014 - Nella notte fra il 15 e il 16 luglio una mucca evade da un allevamento di Vinci (FI). Camilla – questo il suo nome – viene dichiarata “pericolosa” dall’allevatore, e sui giornali si parla di lei come di una “mucca che si crede un toro”, come se oltre ad aver superato un recinto e ad aver rifiutato il ruolo di produttrice di vitelli (future bistecche…) avesse anche osato superare gli “steccati” di genere: un ribelle è già uno scandalo, una ribelle lo è doppiamente.

Il Comune di Vinci emette un’ordinanza che prevede, fra le possibilità, l’abbattimento, ma Camilla è ancora latitante. Sembra sia stata avvistata in diversi posti, ma non viene catturata. "Appena saputo della ribellione di Camillla, abbiamo espresso la nostra solidarietà, una solidarietà attiva e concreta, facendo pressione sulle istituzioni locali affinché rinunciassero all’abbattimento. Questa prima e urgente richiesta ha trovato un’eco inaspettata fra le tante persone e associazioni che hanno subito capito che Camilla, con la sua evasione, chiede a tutti di schierarsi chiaramente contro ogni sfruttamento", riporta una nota di Resistenza animale.

"Non è del resto la prima volta che succede: ogni giorno, in tutto il mondo, gli schiavi animali resistono come possono alla segregazione e alla violenza, fuggendo dai mattatoi, dagli allevamenti, dagli zoo e dai circhi. Spesso senza successo. Talvolta trovano dei compagni umani pronti a lottare al loro fianco, come è stato in questo caso. Telefonate e e-mail hanno inondato il Comune di Vinci per giorni. La stampa ha dato risalto al coraggio di Camilla.E’ sempre più improbabile che Camilla, se verrà trovata, venga abbattuta. La nostra speranza è che possa vivere libera in un territorio che dovrebbe essere ospitale per tutti, umani e non", continua il comunicato. "Se venisse catturata, però, non possiamo accettare che finisca la sua vita come fattrice in un allevamento. Quello che chiediamo è che, in tal caso, venga ceduta ad un luogo in cui gli animali come lei possono vivere senza essere sfruttati. Abbiamo trovato un posto che potrebbe accoglierla degnamente. Quello che chiediamo per Camilla è l’asilo politico - spiega Resistenza animale - Chiediamo a tutti di proseguire la mobilitazione (per ora via web) al fianco di Camilla, scrivendo agli indirizzi indicati sul post dedicato del blog
http://resistenzanimale.noblogs.org/post/2014/07/20/muccavinci/

finché il Comune di Vinci non garantisca per la cessione di Camilla ad un rifugio e che quindi il proprietario non dichiari di rinunciare a “riprendersela”,  qualora venisse catturata. 

Hanno aderito all'appello di Resistenza animale:

Animalisti FVG; Antispecismo.net; Casa del Cane Vagabondo Lauriano; Essere Animali; Intersezioni.noblogs.org; LAV; Oltre la Specie; Per Animalia Veritas;Progetto Vivere Vegan; Restiamo Animali