Roma, 30 luglio 2014 - E' libero, come se nulla fosse. L'uomo del Bergamasco identificato dalle forze dell'ordine come killer seriale dei gatti, è a casa sua e continua la sua follia. Solo che, adesso, si fa aiutare da alcune donne che scandagliano la rete a caccia di micini da adottare. Micini che poi lui sevizia, tortura e uccide. Vicenda agghiacciante che tarda a trovare la dovuta conclusione giudiziaria.

Ci sono i tempi tecnici, ci sono le indagini e ci sono tante cose. Ma ci sono anche le vite dei gatti messe in pericolo perché questo individuo ha ancora modo di agire. Le associazioni animaliste invitano a prestare la massima attenzione a richieste di adozione di micetti che arrivano dalla provincia. Dietro, potrebbe esserci la mano del killer seriale per la cui identificazione si è ricorsi ad analisi scientifiche degne di Csi.

Non basta la denuncia e non basta che ora tutti, in zona, lo conoscano. Il criminale e le sue complici agiscono attraverso Internet e i controlli, sottolineano le associazioni, devono essere molto rigorosi. L'uomo, oltre ad uccidere i gatti dopo atroci sofferenze, faceva anche stalking nei confronti delle donne che gli avevano affidato gli animali. Perché mai un simile delinquente non sia in galera è difficile capirlo. Ma questa è la realtà. La medesima realtà che vuole i gruppi animalisti molto attivi nel mantenere sotto monitoraggio questa persona.

Intanto domenica 3 agosto il Fronte Animalista presidierà, in provincia di Bergamo, dalle 15 alle 19, la casa del killer dei gatti. Tutti gli animalisti, riporta una nota dell'organizzazione, sono invitati a partecipare.  I dettagli sulla pagina facebook del Fronte animalista.
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