Roma, 9 agosto 2014 - Un cane sofferente e in gravi condizioni, una festa popolare, un agente di polizia urbana che non sa che cosa fare, tanta gente che sollecita interventi. Il mix di avvenimenti del 5 agosto ha fatto venire più di un dubbio a Enrico Rizzi, capo della segreteria nazionale del Partito animalista europeo. Soprattutto dopo aver letto il racconto fatto della vicenda che si è svolta a Trapani da parte di un giornalista trapanese.

Questo il resoconto di Vito Manca, del quotidiano locale Social TP. " Vado avanti e davanti alla sede del Liceo Classico vedo uno strano assembramento di persone. Poi arriva un vigile urbano in moto. C'è qualcuno che si chiede aiuto, che si agita. Poco dopo il più agitato sarà il vigile. C'è dall'altra parte della strada un cane che sta male. E' un randagio conosciuto in zona. Perde sangue dal naso. Non si muove. Ha bisogno di aiuto. La richiesta d'intervento di alcuni passanti si fa pressante. Il vigile - sono in corso i festeggiamenti per Sant'Alberto - perde la pazienza perché incalzato da chi gli chiede di chiamare aiuto per il cane. Scende dalla moto con un balzo e se la prende con uno dei passanti che aveva chiesto di prestare le cure al cane. "Mi dia i documenti". "Ma come? Chiamo per segnalare un problema e lei mi chiede i documenti?". Il vigile è sempre più nervoso e netto: "Mi dia i documenti". Un amico del malcapitato si fa sentire e rivolgendosi al vigile lo invita ad abbassare la voce: "Siamo persone perbene!". E' difficile passare. La gente segue la vicenda ed i suoi sviluppi. Chi aveva avuto il battibecco con il vigile mi riconosce: "Tu sei un giornalista! Ecco cosa succede". MI avvicino al cane e faccio qualche foto con il telefonino. Sta davvero male. C'è chi ritiene che sia già morto. Ma il cane quasi a volerlo smentire muove lentamente la testa per confermare che è ancora vivo " . 

L'articolo, di cui abbiamo dato una sintesi, mette in allarme Rizzi che, attraverso il legale dell'associazione, avvocato Alessio Cugini, adesso intende andare a fondo e per questo motivo ha inoltrato una diffida formale al sindaco di Trapani. Soprattutto vuole sapere se poi è stato dato soccorso al povero cane agonizzante, che fine ha fatto la bestiola, quali sono stati gli interventi messi in atto dai vigili urbani appositamente allertati. La diffida è stata già inviata ed è estesa al comandante della Polizia urbana di Trapani e mira ad ottenere risposte precise e " copia della relazione di servizio redatta dal Corpo di Polizia Municipale con indicazione precisa del nominativo dell'agente che ha tenuto la su evidenziata condotta nonché la destinazione e le misure adottate dal comune di Trapani per assicurare al cane rinvenuto agonizzante le necessarie cure " . 
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