Roma, 16 agosto 2014 - E' iniziata la caccia a  Daniza, l'orsa che ha aggredito ieri mattina, Gabriele Maturi, di 38 anni, che cercava funghi nei boschi di Pinzolo. Da tempo la presenza di orsi in Trentino provoca polemiche e strumentalizzazioni politiche. Ora l'episodio di Ferragosto ha rinfocolato i diverbi e i cacciatori sembrano pronti a premere il grilletto, anche perché la ritenuta "pericolosità" dell'animale, ha dato il via libera agli intransigenti.

L'assessore provinciale Michele Dallapiccola dopo una riunione con il sindaco, i forestali le forze dell'ordine ed i rappresentanti del Parco Adamello Brenta, ha deciso che sia pianificato l'intervento di cattura dell'esemplare. Ma se l'impresa si rivelasse troppo ardua, c'è anche il permesso di uccidere. Ieri, comunque, una nota ufficiale della provincia ha ribadito che l'uccisione dell'orsa è solo l'estrema ratio, se ci fossero pericoli durante le fasi della cattura. Nella notte i primi tentativi, andati a vuoto, di cattura con un tubotrappola.

Daniza era stata introdotta in Trentino nel 2000, nell'ambito del programma Life Ursus. La sua età e' di circa 18 anni. Ma, ovviamente, non tutti sono d'accordo e soprattutto non sono d'accordo gli animalisti. Il 15 sera a Trento si è svolto un corteo non autorizzato perché sia risparmiata la vita di Daniza mentre la Lac, Lega anticaccia, ha spiegato in una nota il perché sia assurdo mettersi sulle tracce del plantigrado.

"Il cercatore di funghi aggredito da un'orsa nei boschi di Pinzolo, in Trentino, non sapeva evidentemente che si è trovato nella peggiore situazione in cui incontrare un plantigrado, l'unica realmente pericolosa: incontrare una mamma con i cuccioli". E' quanto sottolinea la delegata regionale della Lega abolizione caccia (Lac), Caterina Rosa Marino che ricorda come nelle linee guida redatte dal Parco Adamello Brenta, si legga: "se ti imbatti in un mio cucciolo, non avvicinarti per osservarlo da vicino, ma allontanati con cautela, ritornando sui tuoi passi".

"Ecco cosa avrebbe dovuto fare il cercatore di funghi - prosegue l'esponente animalista - camminare procurando rumore nel bosco e, in caso d'incontro, tornare indietro sui suoi passi". "Queste linee guida - conclude - dovrebbero essere diffuse presso ogni scuola, ogni famiglia della regione, e insegnate a ogni turista che viene a cercare qui da noi un assaggio di natura selvaggia", conclude la nota della Lac. 

Intanto, a Trento, ci si muove per risparmiare la vita dell'orsa. La sera del 15 agosto una delegazione di Fronte Animalista e attivisti trentini si sono riuniti a corteo, non autorizzato, con fiaccolata per le vie della città per mostrare il proprio dissenso contro la decisione presa dalla giunta provinciale di catturare ed in caso di problemi uccidere, Daniza, la mamma orsa.

L'animale, ripetono gli animalisti, per istinto non ha fatto altro che difendere le sue creature da quello che secondo lei era un pericolo imminente. Il corteo si è svolto in ossequioso silenzio, le fiaccole erano accompagnate da striscioni che riportavano le scritte:  "Rossi Di Vergogna"; - "Non Uccidete Mamma Orsa"; "L'Orso Non Uccide, I Cacciatori Si";"Animali Liberi".

Ma, come dicevamo, il caso dell'orsa trentina è diventato argomento di scontro politico, In prima linea la Lega che da tempo si batte contro gli orsi trentini. E, infatti, il commento del segretario trentino del Carroccio, Maurizio Fugatti, è perfettamente in linea: "L'aggressione di un orso a un abitante di Pinzolo è un fatto grave che testimonia a pericolosità di questi animali presenti nei boschi trentini".  "Nonostante le rassicurazioni fornite dalle strutture provinciali - dice Fugatti - chiediamo nuovamente al presidente Rossi di sospendere immediatamente il progetto Life Ursus. Non possiamo aspettare il morto per porre fine a un progetto che si sta rivelando fallimentare".

Ovviamente non tiene conto, il segretario della Lega trentina, del fatto che si tratta della prima aggressione a persone da parte degli orsi e che si spiega con la presenza di cuccioli, circostanza che costringe la madre ad atteggiamenti estremi di protezione. Di più, la Lega va anche oltre invocando l'allontanamento (o lo sterminio?) di questi meravigliosi animali su tutto il territorio regionale. Perché la presenza di un orso è stata segnalata anche sul monte Cucal, in val di Fiemme. E' quanto riferisce la medesima Lega Nord che ha presentato un'interrogazione in cui chiede, dopo la vicenda di Pinzolo, "un'azione ferrea di prevenzione totale dei pericoli".

La Lega auspica inoltre "soluzioni definitive, come succede in paesi limitrofi". "E' evidente - si legge nell'interrogazione - che i silenzi politici e di chi è a disposizione del controllo sulla presenza degli orsi, lasciando al palo altri indispensabili servizi, non servono certo né a tranquillizzare l'opinione pubblica né a prevenire atti di aggressioni pericolose come quella successa".

L'Abruzzo, con il Parco nazionale, e la presenza di orsi marsicani da anni dovrebbe insegnare qualcosa anche al Carroccio e ai suoi esponenti che non vedono soluzioni alternative per la convivenza con questi strepitosi animali. Perché la presenza degli orsi rappresenta una ricchezza per il territorio, per il turismo, per la tutela della biodiversità.
Per contatti con la nostra redazione: [email protected]