Roma, 21 agosto 2014 - In difesa di mamma Orsa Daniza, contro la quale  è stato emesso un ingiusto e contestatissimo "mandato di cattura", la LAV-Lega Anti Vivisezione, ha depositato la diffida indirizzata al presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi ed alla Procura della Repubblica. L’associazione animalista chiede con fermezza l’immediato ritiro dell’ordinanza provinciale che dispone la cattura dell’Orsa Daniza e la sua traslocazione presso il recinto di San Romedio.

“Se il provvedimento provinciale venisse portato a compimento, il Presidente Rossi e gli operatori addetti alla cattura di Daniza, si renderebbero responsabili della violazione di almeno tre leggi nazionali e due articoli del codice penale posti a tutela dell’ambiente e degli animali – commenta Massimo Vitturi, responsabile nazionale del settore fauna selvatica dell’associazione – per questo è necessario che la Provincia agisca rapidamente in autotutela, revocando la sua delibera.”

Il 15 agosto Daniza ha attutato un normalissimo comportamento specie-specifico, non è problematica né pericolosa, ha semplicemente difeso i suoi cuccioli da un possibile rischio, quindi la sua cattura sarebbe del tutto illegittima. Anche su questi cuccioli si concentra l’attenzione della LAV: sono sempre in compagnia della mamma, a conferma della loro dipendenza dalle cure parentali.  È chiaro quindi che un allontanamento di Daniza provocherebbe sicuramente un maltrattamento  dei due piccoli, nonché sofferenze per la mamma, che potrebbe addirittura evolvere nella loro morte, imputabile naturalmente alla frettolosa ordinanza provinciale predisposta nelle concitate fasi immediatamente successive al presunto attacco ai danni di un cercatore di funghi.

“Non siamo per nulla sicuri che le cose siano andate così come le ha esposte l’uomo che afferma di aver subito l’attacco di Daniza – prosegue Vitturi – non vi è alcun riscontro probatorio oltre al suo racconto.” La diffida è stata quindi inviata anche alla Procura della Repubblica di Trento, con la richiesta di avviare puntuali indagini, anche di medicina forense veterinaria, allo scopo di ottenere qualche dato oggettivo utile a capire cosa sia accaduto veramente qualche giorno fa a Pinzolo.

"E’ inaccettabile che Daniza e i suoi due cuccioli continuino ad essere perseguitati solo per essersi comportati come dei normali orsi! Auspichiamo che il Presidente Rossi e l’assessore Dalla Piccola vogliano finalmente prendere atto che sono rimasti gli unici a voler condannare all’ergastolo un’orsa innocente, mentre sono centinaia di migliaia i cittadini che a gran voce chiedono il ritiro dell’ordinanza, nel rispetto delle leggi nazionali, delle direttive comunitarie e soprattutto di una mamma condannata, senza processo per essersi presa cura dei suoi figli", prosegue la Lav.

Intanto un  incessante boom di messaggi via web a difesa di Daniza e anche alcuni sondaggi indicano percentuali nettamente superiori al 90% (anche 97%) di convinti NO alla cattura di mamma Orsa. Gli italiani la vogliono libera con i suoi piccoli. Il Trentino farebbe bene a tenerlo presente.
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