Taranto, 24 agosto 2014 - Anche nell'estate 2014 le acque del golfo di Taranto e dello Jonio settentrionale si rivelano luogo ideale per i delfini, e il mare in prossimità di Taranto diventa una "nursery" per i piccoli cetacei. Lo annuncia l'associazione Jonian Dolphin Conservation (JDC) che da circa quattro anni studia il movimento dei delfini in quel territorio.

Un segnale positivo per una città e una situazione ambientale noti più per il problema dell'inquinamento dell'Ilva che per i fatti positivi come, appunto, l'avvistamento di un gran numero di delfini. La JDC si occupa di ricerca scientifica, è impegnata nello sviluppo di progetti marini e collabora con altri enti e istituzioni scientifiche del settore.

"Siamo nel pieno della campagna estiva 2014 di dolphin watching nel golfo di Taranto che durerà fino a ottobre e già possiamo dirci più che soddisfatti dei risultati che stiamo conseguendo. Infatti abbiamo ulteriormente documentato fotograficamente la stanzialità di diverse specie di delfini che nel Golfo di Taranto si riproducono nonostante l'elevato grado di antropizzazione di queste acque", spiega, facendo un primo consuntivo dell'attività svolta, Carmelo Fanizza, presidente JDC.

E c'è, secondo gli esperti della JDC, anche una novità. "Nelle scorse settimane - aggiunge Fanizza - abbiamo ripreso un gruppo di oltre dieci grampi (Grampus griseus), un delfinide che può raggiungere i quattro metri di lunghezza, caratteristico per l'assenza del rostro sul capo, e, con nostra grande sorpresa, a un certo punto abbiamo visto saltare fuori dall'acqua un cucciolo, il primo di questa specie avvistato e fotografato in anni e anni di ricerche nel nostro mare". 

Il grampo è stato solitamente avvistato meno di dieci volte l'anno al contrario delle altre specie. Ogni giorno con il JDC catamarano vengono avvistate "numerosissime colonie stanziali di stenella striata (Stenella coeruleoalba), delfinidi che hanno dimensioni minori, un paio di metri di lunghezza, ma che sono soliti avvicinarsi in piena libertà". "Appena qualche giorno fa - aggiunge ancora Fanizza - in un grande branco di Stenella striata fatto da oltre cinquanta esemplari abbiamo fotografato un gruppo familiare con un cucciolo che, dalle dimensioni, stimiamo abbia circa cinque giorni di vita in quanto aveva già la pinna dorsale dritta mentre fino al terzo giorno di vita è invece floscia. Non è la prima volta che documentiamo la presenza di neonati di questa specie nel Golfo di Taranto. Fotografammo da lontano la pinna floscia di un cucciolo vicino a quella della madre già due anni fa ma è la prima volta che siamo riusciti a riprenderlo così vicino e nell'ambito del gruppo familiare in quanto, di solito, i cuccioli vengono protetti dal branco".

"L'obiettivo di tutelare i cetacei del golfo di Taranto - rileva la JDC - può essere raggiunto solamente creando consapevolezza nella popolazione che i cetacei esistono ancora nel nostro mare. Tale consapevolezza può essere raggiunta solamente creando conoscenza".
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