Roma, 25 agosto 2014 - "Adesso è tutto chiaro, l'orsa Daniza rappresenta il capro espiatorio di una vicenda dai connotati esclusivamente politici". E' la posizione del Partito animalista europeo che analizza gli eventi seguiti ai fatti del Trentino.

"La motivazione dell'incolumità pubblica è solo un alibi. Gli scenari politici si sono modificati in seguito all'occupazione del palazzo della Provincia di Trento e al successivo corteo.  Forza Italia fa retromarcia, la senatrice Repetti chiede la revoca dell'ordinanza di cattura, sulla stessa posizione anche la parlamentare Serena Pellegrino, capogruppo di Sinistra ecologia e libertà in Commissione ambiente.  Anche l'assessore trentino Dellapiccola dapprima favorevole alla cattura di Daniza con l'ipotesi dell'abbattimento adesso è su posizioni diametralmente opposte, non solo sta con "Daniza" ma con "l'orso bruno" in generale".

. La ricostruzione degli scenari politici del Pae prosegue: "I leghisti sollevano gli abitanti di tutta la val Rendena  per contestare la scelta del presidente Ugo Rossi con l'intento di far cadere la giunta. Rossi, a sua volta, si scontra con il suo vice Olivi mentre il forzista Bezzi accusa una spaccatura interna alla maggioranza di centrosinistra. Non solo, in via straordinaria oggi alla Provincia si è discusso della questione, mentre il sindaco di Pinzolo palesa tutta la sua preoccupazione per la seconda manifestazione (confermata per sabato 30 agosto) in contemporanea con la Festa delle Mucche che richiama numerosi allevatori e turisti", prosegue la nota del Partito animalista europeo.

"Ed ancora, sempre oggi, il presidente del Parco nazionale d'Abruzzo si è espresso contro l'ordinanza con queste parole "La cattura è una sconfitta, io spero che non avvenga". Dell'ultima ora la notizia che la senatrice PD Elena Fissore ha presentato un'interpellanza urgente al Ministro dell'Ambiente affinché revochi l'ordinanza non solo di abbattimento ma anche di cattura dell'orsa", prosegue il comunicato del Pae. Tutto questo per arrivare a concludere di un caso, ormai, squisitamente politico.

Le somme le tira il presidente del Pae, Stefano Fuccelli. "Prima dell'occupazione degli uffici della Provincia autonoma, tutti i tentativi moderati avevano fallito ma adesso si tratta. E' ovvio che le Istituzioni non potranno mai accettare il dialogo con i violenti, come ha dichiarato oggi il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi, e concordo pienamente ma qui i violenti sono proprio loro", attacca Fuccelli.

"Noi portiamo una richiesta popolare rappresentata da oltre l'80% della popolazione italiana ed i nostri governanti, ignorandoci, commettono un violento atto antidemocratico. Loro hanno l'obbligo di ascoltare la maggioranza dei cittadini, non facendolo disconoscono il sistema democratico, sono loro nel torto - aggiunge il presidente del Partito animalista europeo - Noi continueremo la protesta finché l'ordinanza non verrà revocata. E avverto che alla prossima manifestazione di Pinzolo , già autorizzata dalla Questura, reagiremo alle aggressioni come non abbiamo fatto sabato."
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