Roma, 27 agosto 2014 - "Non sto con l'orsa né con chi vuole abbatterla", l'eventuale cattura "è una decisione che spetta al Trentino". E' quanto ha detto il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, conversando con i giornalisti al Meeting di Comunione e Liberazione, in relazione al caso dell'orsa Daniza che ha aggredito un cercatore di funghi. "Ho già detto - sono parole del ministro - che non mi faccio prendere dall'emotività quando approccio i temi che riguardano l'ambiente. Mi faccio invece prendere dai dati scientifici".

Intanto sulla questione Daniza e sulle relative polemiche torna anche il Wwf. "Occorre una vera rivoluzione nei sistemi di gestione della politica del danno e della stessa pratica zootecnica in alcuni territori per poter dire che l'Italia è un paese anche per gli orsi, animali di elevatissimo valore per la biodiversità europea". Il Wwf rilancia la ricetta 'salva-orso' rispondendo alle richieste provenienti da diverse aree del territorio di abbattimenti, catture, rimozioni di orsi che si avvicinano troppo e assalgono il bestiame. Gli episodi di aggressione al bestiame da parte dei grandi carnivori sono, purtroppo, per il Wwf, "il frutto di un conflitto non gestito né culturalmente né praticamente ed è grave che accada ancora oggi dato che le soluzioni per ridurre tutto ciò, già sperimentate positivamente, esistono".

La strada è quindi "tutelare gli orsi e contemporaneamente gli allevamenti anche in montagna", perché "si può, basta volere adottare sistemi conosciuti tra i quali la sorveglianza, i cani, le recinzioni". Sono i numeri a parlare: i circa 200 recinti elettrificati salva-orso installati fino ad ora nel solo Appennino grazie al progetto Life Arctos "hanno ridotto di oltre l'80% i danni denunciati da parte di quegli agricoltori e allevatori che ne stanno facendo uso", avverte il Wwf. Il progetto europeo Life Arctos, infatti, ha realizzato in questi ultimi 4 anni "una grande opera di prevenzione installando oltre 500 recinti salva-orso tra le Alpi e gli Appennini".

Il Wwf si augura che questi dati rappresentino "un incentivo per le comunità montane", comprese quelle della Valtellina dove l'orso M25 sta facendo crescere la protesta degli allevatori lombardi e per quelle istituzioni chiamate a gestire tutto ciò. Però l'associazione del Panda segnala anche la recente indagine svolta nelle aree appenniniche coperte dal progetto Life Arctos in cui si evidenzia come "la zootecnia in questi ultimi anni si sia spostata in maniera graduale ma costante verso pratiche di pascolo brado o semibrado, con un notevole incremento degli allevamenti estensivi di bovini ed equini, a discapito degli ovi-caprini, storicamente oggetto della pratica zootecnica appenninica che da secoli convive con i grandi predatori".

Il fenomeno è stato sostenuto "anche da sistemi di incentivazione finanziaria reiterati negli anni rispondenti all'attuazione delle regolamentazioni europee spesso male interpretate". Insomma, conclude il Wwf, "è come mettere le potenziali 'prede' dell'orso su una tavola imbandita pretendendo al contempo che il predatore resti spontaneamente alla larga".

Che si debba lasciar stare Daniza con i suoi cuccioli nel territorio che le è familiare, lo sostiene anche  394. L'orsa Daniza "è diventata un simbolo, un problema, una rogna. Invece è solo un'orsa che si è sempre fatta i plantigradi fatti suoi, con i suoi cuccioli, e che vuole essere solo lasciata in pace". Così in una nota 394- Associazione nazionale personale aree protette. Comunque siano andati i fatti, ad oggi Daniza è sfuggita alla cattura.

"Bisognerà stare molto attenti, da quelle parti: custodire i bambini, non uscire di casa dopo il tramonto, sigillare i viveri", prosegue 394, "ma attenzione: anche in tutte le aree popolate dal cinghiale, le cui femmine non sono da meno di un'orsa, in quanto a difesa dei cuccioli, senza parlare delle cagne e gatte domestiche (attenti in città), delle aquile e delle femmine dei corvidi (attenti anche dal cielo), delle vipere (attenti anche da terra), delle marmotte (attenti anche dal sottosuolo), delle meduse (attenti anche in acqua)". Insomma, ironizza 394, "massima allerta, qui bisogna catturare tutto. Perché noi, razza umana, che non siamo animali selvatici, siamo bravissimi nella convivenza con i nostri consimili".

Ciò detto, "non sarà che il rapporto con la fauna imponga un minimo di buon senso (dei cittadini), e di attenzione alle decisioni ed esternazioni (delle autorità)?". In generale, conclude 394, "il dato che ci preoccupa è il segnale di mancanza, o speriamo temporanea perdita, di una cultura della convivenza con il mondo animale e l'ambiente".
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