Roma, 2 settembre 2014 - "Consegneremo all'assessore Michele Dallapiccola le prime 65.000 firme raccolte dalla Lac contro la delibera di luglio che, introducendo l'inedita categoria di 'orso dannoso', ne prevede l'uccisione". Lo annuncia per domani, presente la presidente nazionale Graziella Zavalloni, la Lega per l'abolizione della caccia, sezione Trentino Alto Adige-Suedtirol.

"Da ormai quattro anni la nostra sezione - spiega Caterina Rosa Marino in una nota - organizza il 26 maggio la 'Giornata dell'orso'. L'azione di Life Ursus li ha salvati dall'estinzione, provocata non da eventi naturali, ma dallo sterminio sistematico dei bracconieri trentini. Fin dal primo anno per la 'Giornata dell'orso', abbiamo invitato l'amministrazione provinciale a rivendicare l'orgoglio del buon lavoro svolto e a intensificare l'opera di formazione-informazione rivolta a popolazione residente e turisti".

"Alla luce delle deludenti dichiarazioni del ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, che se ne lava le mani come Ponzio Pilato - prosegue l'associazione - e del presidente della Provincia Ugo Rossi, che conferma il programma di cattura dell'orsa, la posizione di Lac, ferma e motivata, indica che l'orsa Daniza non va né uccisa né catturata. Daniza non ha mostrato alcun comportamento anomalo ma quello che è il regolare comportamento di protezione della prole. A nostro avviso, a distanza di alcuni giorni dalla reazione emotiva comprensibile seguita al racconto del signore ferito - conclude la Lac - l'amministrazione provinciale potrebbe e dovrebbe mostrarsi in grado di ponderare le diverse posizioni e modificare opportunamente le decisioni precedentemente prese. Chiediamo la revoca della delibera ammazza orsi di luglio e la revoca dell'ordine di cattura di Daniza".
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