Roma, 12 settembre 2014  - Si sono spiaggiati a Punta Penna, nel mare a nord del porto di Vasto. Sette capodogli, che avrebbero perso l'orientamento nell'Adriatico, appartengono a un gruppo già monitorato davanti la Croazia di recente: si tratta di mammiferi molto grandi, di 3-4 metri di lunghezza per un peso che può arrivare alla tonnellata.

La Guardia Costiera ha attivato la logistica dei soccorsi, molto delicati vista la mole e la natura dei cetacei che soffrono i rumori esterni: quattro capodogli sono stati liberati e trascinati in acque più profonde, mentre tre sono morti sulla riva. Con l'episodio di Vasto si riaccende la polemica degli animalisti, dopo la morte, avvenuta ieri, dell'orsa Daniza in Trentino.

"E' un vero e proprio grido d'allarme, gravissimo in un bacino chiuso e di piccole dimensioni, che dovrebbe indurci a rivedere profondamente il nostro atteggiamento nei confronti del mare Adriatico", commenta il Wwf alla notizia dei capodogli spiaggiati in Abruzzo. L'Ente nazionale protezione animali (Enpa) chiede "spiegazioni" al ministero, sul perché "la rete preposta ad intervenire in caso di spiaggiamenti di cetacei, che dovrebbe essere presente in tutti i Paesi civili, non abbia un coordinamento e non sia gestita in modo adeguato". 

E proprio in Abruzzo, nelle campagne della riserva naturale di Monte Genzana, è stata trovata oggi una carcassa di un orso marsicano di pochi anni d'età, a poca distanza dal luogo dove l'animale avrebbe passato la notte, vicino ad un torrente. Nell'area, gli uomini del Nipaf sono alla ricerca di eventuali bocconi avvelenati che potrebbero essere stati fatali all'orso. La Procura di Sulmona ha aperto un'indagine per il reato di uccisione di animale. 

Walter Caporale, presidente dell'Associazione "Animalisti Italiani Onlus" chiede le dimissioni del ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti, come già fatto da Enpa, Lav e altre organizzazioni animaliste che stanno convogliando la rabbia di tutta Italia per la morte degli orsi e lo spiaggiamento dei cetacei che viene messo in relazione con la piattaforma petrolifera a largo dell'Adriatico.

Per quanto concerne l'orso abruzzese la Forestale ha riferito che, ad un esame esterno, l'animale non presenta segni di violenza ma l'ipotesi più accreditata è che l'animale sia stato avvelenato attraverso esche letali. Enpa, ente nazionale protezione animali, ha deciso di non prendere posizione e non rilasciare commenti fino ai risultati degli esami autoptici.
Per contatti con la nostra redazione: [email protected]