Portoroz (Slovenia), 16 settembre 2014 -  La decisione del Giappone di riprende la caccia alle balene in Antartide, nonostante il divieto dell'Onu, sarà al centro della conferenza della Commissione baleniera internazionale (IWC) che si è aperta ieri a Portoroz in Slovenia. Il piano controverso di Tokyo sulla "caccia scientifica", che potrebbe portare all'uccisione di centinaia di mammiferi marini, sarà un nuovo focolaio di scontri in questi quattro giorni di conferenza tra difensori e oppositori della caccia alle balene.

La caccia alle balene per scopi di ricerca è esente dal divieto internazionale sulla caccia commerciale alle balene presente dal 1986 e il Giappone ha spiegato che riaprirà la caccia su tale base. Ma a marzo, la Corte Internazionale di Giustizia ha stabilito che il programma nipponico non aveva scopi scientifici non essendo riuscit a giustificare il motivo per cui aveva bisogno di uccidere così tante balene

L'approvazione del comitato scientifico dell'IWC non è obbligatoria, ma ogni tentativo da parte del Giappone di riprendere la caccia dopo la pausa di un anno sarà messa al vaglio della votazione di tutti i membri. I 90 Paesi che compongono la commissione sono equamente divisi tra pro e contro alla caccia. Inoltre, la Nuova Zelanda ha in programma di presentare una risoluzione per difendere la sentenza del tribunale Onu e per garantire che non saranno emessi ulteriori "permessi illegali di caccia a fini scientifici". Il Fondo internazionale per il benessere degli animali ha esortato i Paesi anti-caccia a sostenere la risoluzione.
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