Roma, 18 settembre 2014 - I cuccioli, fino all'altro ieri, stavano bene. Questa è la notizia fondamentale data dal procuratore capo di Trento. I piccoli, orfani dell'orsa Daniza ammazzata con una potente dose di anestetico nel tentativo di catturarla, sono insieme. Di più, di loro, non si sa anche se il presidente della Lav, Gianluca Felicetti, è certo che gli orsetti siano monitorati minuto per minuto. "Perché oramai Trento sa di avere addosso gli occhi del mondo".  E, dopo la brutta figura fatta con la fine di Daniza, la provincia autonoma cerca di fare più attenzione.

Ora si aspetta che si prenda una decisione per i piccoli. Se lasciarli in quel territorio, se spostarli e come e dove. Cortina, attraverso il Partito animalista europeo, ha lanciato un'offerta di ospitalità. Il popolo del web, ma non solo, pretende sicurezze per queste creature e non lesina mail e proteste.

Tanti gli interrogativi che occorrerà risolvere e ai quali il procuratore capo di Trento non ha dato risposta demandando la questione agli esperti. Il magistrato ha deciso di non mettere sotto sequestro i cuccioli perché l'ipotesi di maltrattamento ventilata dalle associazioni animaliste, non si è concretizzata. Anzi, come egli stesso ha riferito, i piccoletti al momento stanno bene (ultima verifica citata l'altro ieri, ossia martedì 16 setembre).

Però ad occuparsi di loro adesso dovranno pensare, in modo congiunto Il Corpo Forestale dello Stato nazionale assieme alla Forestale provinciale che non è il servizio foreste della Provincia, risultato parte attiva nel piano di cattura di Daniza. Saranno loro, scrive il procuratore nel provvedimento notificato alla Lav con la risposta all’istanza depositata dall’associazione il giorno dell’uccisione di Daniza a "provvedere all'adozione delle migliori soluzioni possibili" per gli orsetti.

Quali siano non lo sappiamo, ma ci vorrà qualche giorno perché si formulino ipotesi concrete sul futuro dei cuccioli. Allo stesso modo, per quanto concerne la seconda autopsia disposta sul corpo di Daniza, il procuratore l'ha demandata all'’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Grosseto per esigenze di "chiarezza" e per "accalarare con certezza l'eziologia della morte".

Il magistrato non ha ritenuto di dover sequestrare il corpo dell'orsa perché già nella disponibilità della Procura. Anche se la provincia autonoma di Trento, per mostrare efficienza o altro, era pronta a procedere in maniera rapidissima. Giovedì scorso la notizia della fine di Daniza, giovedì pomeriggio l'autopsia, la prima, nelle strutture cittadine e il venerdì successivo si pensava già a bruciare i resti. Ma tutto ciò non è avvenuto e adesso resta la speranza di un'indagine obiettiva su quanto realmente accaduto. "Si sono gettate le premesse per raddrizzare una vicenda che aveva preso una brutta piega" commenta il presidente della Lav. Sia per conoscere la verità di quella che è apparsa una "morte annunciata", sia per il futuro dei cuccioli consegnati alla natura senza il basilare sostegno della loro mamma.

Intanto il ministero dell'Ambiente ha bloccato il radiocollaramento degli orsi tramite narcotizzazione. "Necessario un chiarimento dopo Daniza": lo scrive il dicastero ambientale su Twitter.
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