{{IMG_SX}}Milano, 25 maggio 2007  - Il giorno dopo, della maxifesta rossonera rischia di rimanere soprattutto lo strascico polemico di uno striscione davvero poco felice. E passi lo sfottò - inevitabile - verso i cugini interisti (sul bus i giocatori mostrano un cartello nerazzurro con su scritto «Io non la vinco da 42 anni»), ma davvero quell'altro striscione i giocatori potevano risparmiarselo.

E' andata così: nell'eccitazione della vittoria per un attimo sul pullman dei campioni appare un lenzuolo, passato da un tifoso, molto meno elegante e per fortuna subito ammainato. C'è scritto: "Lo scudetto mettitelo nel c...".

 

LA FESTA

  Migliaia i tifosi che in piazza Duomo si sono riuniti per festeggiare l'arrivo del pullman con a bordo i giocatori del Milan. Fumogeni, petardi, bandiere e cori la fanno da padrona, la piazza non e' piena come lo era ieri notte ma comunque rumorosa e pronta a celebrare i campioni d'Europa. 

 

I giocatori rossoneri si passano la coppa e la mostrano alla folla in visibilio: ogni volta che il trofeo cambia mani le migliaia di tifosi presenti esplodono in urla di gioia. In piazza Duomo è festa con i giocatori del Milan arrivati a bordo del bus scoperto. Gattuso, Maldini e Inzaghi, protagonista assoluto della finalissima, sono continuamente acclamati dalla folla.

Quindi, squadra e dirigenti si sono affacciati dal terrazzo della sede dell'Assessorato allo Sport e la piazza prosegue la festa: cori ai giocatori e tanti altri contro i cugini nerazzurri. Continua ad arrivare gente e quando la piazza, ormai quasi piena, verra' abbandonata inizieranno i caroselli per le strade, per continuare una festa che per molti durera' tutta la notte. 

 

Dopo i cori e la festa con i tifosi, i giocatori del Milan hanno lasciato la sede dell'Assessorato allo sport in piazza Duomo e sono saliti sul pullman societario. La folla ha cercato di raggiungere i giocatori all'uscita, ma la zona è stata transennata. Cori e inni per tutti i giocatori fino alla partenza del pullman. E nuovi caroselli in città con le auto.

 

 Il giorno dopo, la vittoria ha sempre un sapore diverso. Smaltita la tensione, si godono i momenti piu' belli, si rileggono con occhio diverso i piu' brutti e, soprattutto, si puo' dare libero sfogo ai festeggiamenti. Il Milan ha cominciato a farlo nella notte di Atene, subito dopo il triplice fischio finale del pianista Fandel che sanciva la conquista della settima Champions league della sua storia.

 

La capitale greca ha fatto nuovamente da appendice a un'altra impresa dei rossoneri, tredici anni dopo il rotondo successo contro il Barcellona di Crujiff; quella contro il Liverpool e' stata sicuramente una vittoria piu' sofferta e meno spumeggiante, ma proprio per questo ancor piu' gradita, anche perche' andava a sanare la ferita di Istanbul. Il giorno dopo e' quello dei festeggiamenti, dei complimenti, della gioia, senza dimenticare che questa Coppa il Milan ha rischiato anche di non disputarla.

 

Invece Atene e' stata ancora una volta la casa degli dei rossoneri, il Partenone e' stato ancora una volta il simbolo di una serata da incorniciare. Gran merito e' ovviamente di Filippo Inzaghi, autore della doppietta che ha steso i Reds riportando la Coppa dalle grandi orecchie in via Turati a quattro anni di distanza dall'ultima, conquistata a Manchester contro la Juventus.

 

Cori, sfotto' contro i cugini interisti, champagne a fiumi nella notte greca. E un ritorno in Italia che, seppure in leggero ritardo (il charter che portava i neocampioni d'Europa e' atterrato a Malpensa un'ora dopo rispetto al previsto) e' stato trionfale. 


Ad attendere Maldini e compagni una folla di circa 2.000 tifosi, pronti a festeggiare con i propri beniamini l'ennesimo sogno concretizzatosi nell'era Berlusconi. E a scendere per primi dall'aereo sono stati proprio il capitano e il tecnico Carlo Ancelotti: i due tenevano tra le mani la Coppa, subito dietro Galliani e Costacurta. Poi foto di gruppo davanti all'aereo con la Coppa in bella evidenza e i tifosi rossoneri in festa.

 

 

Dalle 19.20 in poi e' cominciata invece la sfilata sul pullman scoperto per le vie di Milano: un tragitto da via del Burchiello fino a Piazza Duomo, dove si e' formata in poco tempo una folla oceanica laddove, il 22 aprile scorso, a festeggiare il 15esimo tricolore erano gli interisti. Scherzi del calcio per una Milano vestita a festa: una situazione che non puo' non piacere al sindaco della citta', Letizia Moratti: "Sono felice per il Milan, sono felice per l'Inter, le due squadre sono in questo momento al centro del palcoscenico nazionale ed europeo e quindi anche mondiale. E' un grande successo per Milano - ha concluso la Moratti -. E' la capitale del calcio".

 

"Faccio ancora fatica, anche se oggi forse ci rendiamo meglio conto tutti di quanto abbiamo fatto. Nel 2003 abbiamo portato a casa la Champions League e nel 2007 ci siamo ripetuti", dice sull'aereo che ha riportato i campioni d'Europa a Milano Filippo Inzaghi, che ha ripercorso ai microfoni di Milan Channel le emozioni di una notte da ricordare. 

 

"Sono contento per noi, per il nostro Presidente, per il Dottor Galliani, per il nostro allenatore e per tutti i tifosi perche' quest'anno siamo partiti facendo un preliminare ingiusto, ci siamo rimboccati le maniche costruendo questo grande successo da persone serie, che tengono al proprio lavoro, che ci tengono alla maglia che indossano. Ed e' la cosa piu' bella. Fu molto importante anche quella vittoria anche se due gol segnati in finale danno qualcosa in piu'. E' bello perche' quando sono arrivato al Milan, nel 2001, avevo tanti buoni propositi, ero pieno di belle speranze e nonostante fossi stato poco prima un avversario, mi hanno accolto in maniera incredibile e ci tenevo a ripagare questa fiducia. I tifosi del Milan mi hanno sempre voluto bene, me ne sono sempre reso conto. La cosa piu' bella che non dimentichero' mai e' stato quando sono tornato in campo dopo un anno che non giocavo ed era come se non mi fossi mai fermato e avessi continuato a fare gol. Questo e' l'affetto unico di questo ambiente e per questo daro' sempre tutto me stesso per il Milan".

 

 

Musica per le orecchie di Carlo Ancelotti. Il condottiero rossonero ha conquistato la seconda Champions league da allenatore del Milan e individua nella vittora in casa del Bayern la chiave di volta del successo milanista: "La svolta e' stata la partita di Monaco, prima di allora avevamo visto un Milan tentennante, abbiamo faticato a superare l'ottavo di finale con il Celtic - spiega Ancelotti -. A Monaco la squadra ha tolto il freno, abbiamo fatto molto bene li', molto bene nella semifinale con il Manchester. Questa finale e' stata giocata in maniera diversa piu' per merito del Liverpool che per demerito nostro". 

 

"C'e' molta sintonia tra me e i giocatori, c'e' molta sintonia con la societa', questo fa la differenza - spiega il tecnico rossonero -. C'e' molto senso di appartenenza, mio e dei giocatori nei confronti della societa', lo dimostrano le lunghe carriere che stanno facendo i giocatori, a cominciare da Paolo Maldini. Questo porta del fieno in cascina durante l'anno, fieno che poi diventa utile in questo tipo di partite". Campioni d'Europa ma per nulla sazi, ne' presuntuosi: il Milan ha bisogno di rinforzi per rimanere ai massimi livelli.

 

 

"Se la squadra sara' rinforzata? Penso di si', per tenerla ad alti livelli qualche cosa, come tutti gli anni, e' stata fatta e qualche cosa deve essere fatta anche quest'anno. L'intelaiatura, al di la' che e' una squadra vecchia, ma si sa, gallina vecchia fa buon brodo. E in questo periodo stiamo facendo del brodo ottimo. Certo, qualcosa bisogna fare e sara' fatta". Potrebbe tornare Andryi Shevchenko, in via Turati nessuno ne fa un mistero, anzi. A partire dal presidente Berlusconi, che dopo aver definito "la piu' bella" la prima coppa dei Campioni della sua gestione e aver assicurato che "il Milan deve restare protagonista come e' stato in questi venti anni", apre le porte al ritorno del pupillo Sheva che ha lasciato il Diavolo per il Chelsea ma che potrebbe tornare nella prossima stagione. 

 

 

"Io spero che il Milan possa ancora schierare Shevchenko tra i suoi atleti. Comunque questa squadra gia' e' forte - spiega Berlusconi -, l'anno prossimo sara' piu' forte perche' abbiamo un nuovo acquisto che guarda caso si chiama Ronaldo. Se arrivasse un altro acquisto, con Pippo Inzaghi e gli altri attaccanti, avremmo veramente una squadra di grande livello".

 

 

La festa rossonera e', insomma, appena all'inizio. Dopo la sfilata per Milano, domani, a partire dalle 21.30, infatti, appuntamento a San Siro per la magica Festa Rossonera. I calciatori, insieme a tutta la Societa', attendono i tifosi per celebrare la vittoria e rivivere le emozioni di Atene. L'ingresso e' gratuito per gli abbonati e prezzo di 1 euro che sara' devoluto a Fondazione Milan ai restanti spettatori. I cancelli al "Meazza" saranno aperti a partire dalle ore 19 e le casse dalle ore 18.