Firenze, 13 gennaio 2012 - UN GIOCO tra reale e surreale, con momenti che regalano sorrisi ma anche emozioni inquietanti quando ti sfiora la Veuve Noire. Ragazzi-coniglio vestiti coi pantaloni di maglia patchwork multicolor e modelle dalle maschere zoomorfe di pizzi e di reti, kilt stravolti e pullover animati dentro un armadio-teatrino, giacche sartoriali che si mischiano a cappelli a nido d’uccello e rami di pomo. Dove siamo? Dentro un film alla “Rabbits” o “Inland Empire” di David Lynch? No, a Pitti Uomo, per l’evento-performance «Vestirsi da Uomo con colpi di teatro e magia» voluto dalla Fondazione Pitti Discovery con il Polimoda, con magnifico regista dell’intrigante spettacolo uno stylist raffinato come Marc Ascoli. Che ha voluto accanto a sè, nell’impresa di mischiare i capi di un pugno di aziende d’eccellenza del made in Italy che espongono a Pitti Uomo con la creatività purissima e per questo un po’ pazza, gli studenti del Dipartimento Design di Polimoda diretto da Patrick De Muynch. Un’idea molto rischiosa eppure riuscita, un azzardo perfetto e per questo ricco di poesia. Perché a Villa Favard, la sede ottocentesca dove il Polimoda si è da poco trasferito, si è vissuta un’occasione unica, che il popolo della moda ricorderà. Una performance nelle sale e dietro gli specchi oscurati, sulle musiche di Frederich Sanchez, per un progetto che ha trovato in Pitti Immagine un alleato coraggioso, per la gioia dei compratori e della stampa internazionale che ieri sera hanno colto l’essenza di Firenze epicentro della creatività. Quasi una Biennale della Moda rediviva, che ha riempito di soddisfazione il presidente di Polimoda Ferruccio Ferragamo e la direttrice della scuola Linda Loppa.

DI LÀ D’ARNO, poco dopo, ecco aprirsi un altro scrigno: quello ricco di capolavori rinascimentali del Museo Bellini, aperto generosamente alla città e al Pitti Uomo dall’antiquario Luigi Bellini: tutto al lume di candela, tra tralci di rose e verzura, per la presentazione delle borsette «letterarie» ricamate a mano coi nomi dei capolavori italiani dalla stilista francese Olympia Le-Tan. «Questa contaminazione tra arte e moda mi ha incuriosito e poi divertito» racconta Luigi Bellini davanti a una tavola di Ghirlandaio e alla minudière dal titolo “Sei personaggi in cerca d’autore”, poco più in là, dentro un mobile da sacrestia del Cinquecento, la biblioteca elegante di Le-Tan da portare al braccio ha preso il posto dei bronzi di Cellini, Giambologna, Riccio.

E SICCOME a Pitti Uomo il diktat è quello dello «stile artigiano» ecco scendere orgoliosamente in sfilata Loretta e Lucia Caponi, mamma e figlia che nella loro bottega-atelier vestono dive e regine e arredano coi loro corredi da fiaba le case più belle del mondo. Un omaggio alla Firenze degli artigiani veri, di chi con ago e filo cuce e ricama sottovesti e giacche da camera capolavoro, una passerella che è anche una rivoluzionaria sfida all’omologazione e alla globalizzazione, sulle ali colte della sartorialità e della tradizione italiana. E siccome gli indicatori del lusso segnalano che i ricchi sono stanchi e annoiati dalle griffe urlate e troppo commerciali, ecco che la collezione Loretta Caponi oltre che unica diventa anch’essa un palcoscenico d’eccezione per questo 81° Pitti Uomo. Sullo sfondo di un letto addobbato di trine ecco vestaglie principesche e ricami floreali, ammirati da Laudomia Pucci, Gaetano Marzotto e Paolo Fresco con la moglie Marlene. «Si può essere moderni rimanendo noi stessi, con un lavoro personalizzato», racconta Lucia Caponi che per una cliente londinese sta realizzando una tovaglia dedicata a Wimbledon.

MENTRE in Fortezza aumentavano i compratori, specie gli americani (+ 10%) e poi i giapponesi, i coreani, i cinesi, i russi, alla Stazione Leopolda pieno successo per un New Performer come Andrea Pompilio, stilista non ancora quarantenne da Pesaro, uscito dai concorsi di Pitti Immagine: i suoi modelli sono da giungla metropolitana e la faccia di una scimmia spicca sulla camicia bianca. Bel movimento anche a Pitti W con un grappolo di espositori di nicchia come Rosanna Mereu che con marchio Rosyemme realizza colletti all’uncinetto ricamati di perline per rinnovare abiti e giacche.

OGGI PITTI UOMO chiude dopo aver lanciato la stagione internazionale della moda 2012 e passa il testimone alle sfilate di Milano Moda Uomo.Oggi anteprima tutta al femminile con la precollezione invernale Alberta Ferretti che rompe l’orizzonte dei calendari anche con una delicata capsule.