Milano, 24 maggio 2012 - Ottimo il 2011 per il Gruppo Armani che ha chiuso il 2011 con 1.804,1 milioni di euro di ricavi consolidati (erano 1.587,6 nel 2010 e 1.517,6 nel 2009), +13,6% rispetto al 2010, un risultato davvero importante vista la congiuntura internazionale.

Le otto linee disegnate dal grande stilista hanno affrontato con vigore e positività il momento di crisi, riportando favorevoli risultati sul mercato europeo e americano, con margini importanti in Asia e soprattutto in Cina dove nell'ultimo anno le vendite sono volate del +45% rispetto al 2010. E proprio a Pechino il 31 maggio Giorgio Armani porterà tutta la sua moda per una prima sfilata-evento che si annuncia memorabile.

Tornando ai numeri del bilancio ecco che l’EBIT si attesta a 281,8 milioni di euro con un +23,2 % rispetto all’anno scorso. E ancora una liquidità netta a 643 milioni di euro, in sostanzioso aumento rispetto ai 604 milioni di euro del 2010, con 89 milioni di euro per rafforzare la rete retail che con l’apertura di oltre 100 punti vendita freestanding nell’anno appena terminato arriva a un totale di 2.125 punti vendita con propria insegna nel mondo.

"Questi risultati sono stati ottenuti grazie a un’attenta politica di diversificazione dei marchi - dice Giorgio Armani presidente di Giorgio Armani SpA - ognuno dei quali perfettamente in grado di dispiegare al meglio le potenzialità del nome Armani sui target di clientela dedicati, a una strategia industriale chiara, equilibrata, orientata a creare valore sano e duraturo e non ultimo grazie all’importante supporto dei nostri partner. Guardiamo quindi con fiducia al futuro operando sempre in un'ottica di lungo periodo".

Lo stilista ha venduto molto bene l'abbigliamento sia maschile che femminile che si conferma al 57% del fatturato indotto per merceologia, mentre profumi e cosmetici rappresentano il 26% delle vendite totali, il 9% orologi e gioielli, il 6% li occhiali. I dipendenti del Gruppo Armani sono 5700 e gli stabilimenti di produzione sono 12.

Ancora una news: in una intervista esclusiva al Sole24Ore Giorgio Armani ha smentito ogni voce sulla sua volontà di vendere il gruppo che ha fondato dicendo: "Resisto alle lusinghe che certo non mancano ma che non mi tentano".

Eva Desiderio