di Eva Desiderio

Milano, 21 febbraio 2013 - Stavolta gli animalisti stanno picchiando duro. Fin dalla vigilia di Milano Moda Donna, martedì, con un po' di chiasso davanti alle eleganti vetrine di via Spiaga, poi con la manifestazione sfilata verticale di Greenpeace al Castello di ieri, e oggi con addirittura l'incursione di una "combattente" per la difesa degli animali da pelliccia sulla passerella di Just Cavalli e poi, poco prima del defilè di Prada in via Fogazzaro con un bell'assembramento di militanti a tutte grida.

Erano tre le ragazze con i cartelli di protesta che si sono introdotte nelle seconde file da Just Cavalli, prima ammirando le modelle vestite di dragoni e stampe tibetani, poi dopo essersi date di gomito con una corsa per balzare in passerella a gridare il loro no all'uso delle pellicce. Erano della Peta? Forse, fatto sta che solo una di loro è riuscita a sfondare il cordone della security e a piombare tra le top model come una furia. Ma gli uomini della sicurezza l'hanno prontamente riportata a terra e buttata fuori dal tendone all'Arco della Pace con le sue due complici. Poi ancora proteste fuori dalla sfilata di Prada verso le 18: mentre Miuccia Prada parlava coi giornalisti italiani raccontando la genesi di questa collezione per il prossimo inverno, che si è proprio chiusa con un elegantissimo mantello di zibellino, ecco un gruppetto di attivisti raccolti in strada a gridare tutta la loro rabbia.