di Eva Desiderio
Milano, 20 settembre 2013 - E' una giornata molto importante questa di oggi per il Gruppo Gilmar della famiglia Gerani. Perché con il defilè femminile dell'estate 2014 si è svelato il nome, il volto e il lavoro del nuovo direttore creativo della linea: il francese Alexis Martial, nato 28 anni fa a Parigi da una famiglia di artigiani del cuoio che gli hanno trasmesso l'amore per le cose belle e la voglia di creare cose fatte ad arte.

"Noi abbiamo scoperto e lanciato lo sportswear fin dalla fondazione del marchio Iceberg nel 1974 ad opera di mia madre Giuliana Marchini Gerani e di Jean Charles de Castelbajac - racconta Paolo Gerani, Ceo di Gilmar Group - e volevamo lavorare a un forte rilancio nel segno della modernità. Da qui la scelta di Alexis Martial che vanta belle esperienze nella maglieria presso maison importanti come Alexander McQueen, Givenchy e Paco Rabanne. Con lui ora vogliamo riprogettare l'intera missione della società: lavorerà tra Parigi e Cattolica e fin da questa prima collezione si è immerso nel nostro archivio, captando il nostro dna e la nostra storia. Noi abbiamo scoperto stilisti come Marc Jacobs, Anna Sui, Giambattista Valli - conclude Gerani - speriamo di portare tanta fortuna anche a Martial".

Ed eccolo Alexis alle prese con lo stile di Iceberg, dopo gli applausi a fine defilè: "Voglio rendere Iceberg ancora più giovane - spiega lo stilista - e molto giocoso e moderno. Iceberg è cool e chic, per questo ho fatto molta sperimentazione nella maglieria nel lavorare a questa mia prima collezione, con nuove interpretazioni anche col nylon. Sono nato in mezzo all'artigianato - spiega Alexis Martial - e questo mi ha avvicinato al lavoro fatto a mano di cui sono un appassionato". La conferma di tanta bravura viene da Paolo Gerani. "Ci siamo conosciuti all'inizio di quest'anno e mi ha subito convinto. E' una questione di pelle capire se uno stilista potrà capire i valori del tuo marchio e rinterpretarli e riattualizzarli. Ecco Alexis tratta ogni singolo capo come un'opera d'arte e spesso in azienda ci fa impazzire. Ma il suo modo di fare moda è davvero giusto e contemporaneo".