di EVA DESIDERIO

Firenze, 23 aprile 2014 - E' stata la prima stilista-imprenditrice a dare alla sciarpa un alto valore d'eleganza, qualità, fascino. Fino ad alcuni anni fa infatti questo capo era considerato un po' vecchiotto, ad uso solo del riparo dal freddo, relegato in fondo ai cassetti come tante cose da nonna e nonno. Poi Monica Sarti ha avuto l'idea vincente: venti anni fa, ancora giovanissima, forte della grande tradizione tessile di famiglia con lo storico e prestigioso Lanificio Faliero Sarti, ha iniziato un percorso stilistico e commerciale che oggi la mette nella top ten delle creative più stimate del made in Italy. Ed ecco l'invenzione della sciarpa fashion, di quel pezzo di tessuto prezioso da sfoggiare attorno al collo anche senza un motivo di stagione ma solo per vanità, emozione, piacere.

Da allora è stata una excalation internazionale che oggi fa del suo brand L'Accessorio di Faliero Sarti un must di eleganza contemporanea ricercato alle fiere più importanti, distribuito in 1.800 punti vendita al mondo, di cui 300 in Italia fra i più cool, con sei boutique monomarca dirette nelle nostre principali città.

"Abbiamo chiuso il 2013 a 27 milioni di fatturato e anche per il 2014 le previsioni sono buone e in linea con le nostre aspettative", spiega Monica Sarti dal suo studio-atelier pieno di fili e colori nella fabbrica a Campi Bisenzio (Firenze), molto soddisfatta del percorso fatto fino ad ora e assai orgogliosa dell'eredità della sua famiglia che dal 1949 produce i più bei tessuti per i maggiori stilisti.

Monica, che durante le fiere a Firenze come a Parigi, non stacca mai lo sguardo dal libro degli ordini, ha un compagno imprenditore tessile anche lui e un bambino bellissimo che è fonte di ispirazione per la parte più romantica e sognante di molte collezioni de L'Accessorio di Faliero Sarti. Vive a Firenze ma è cittadina del mondo, amica personale di molti stilisti e fornitrice di marchi stellari come per esempio Chanel.

"Sento nell'aria una voglia di fibre naturali e per questo sto abbandonando il modal che puro ho lanciato anni fa per prima, ci sono troppi copiatori in giro. E così le mie ultime creazioni guardano soprattutto ai tessuti vivi come cotone, lino e seta, oltre al cashmere per gli shatush che reggono nel tempo e restano uno dei punti di forza del mio brand - racconta Monica Sarti -. Il mio pubblico chiede cose belle e di qualità, senza scimmiottamenti o banalità. Ecco da qui i miei motivi floreali da donna sempre più moderni e per le sciarpe da uomo, che sono in continua crescita, ho deciso di ispirarmi al mondo delle macchine fotografiche d'antan, delle biciclette e delle moto".

Ora che è leader in un settore fino a non molti anni fa inesplorato, Monica Sarti con una punta di nostalgia racconta i suoi esordi nella moda. "Io ho cominciato a fare sciarpe venti anni fa, quando non usavano più e sembravano una cosa vecchia - scherza Monica, un ciclone di energia creativa - anche perché potevo contare sul nome, l'esperienza e l'archivio dei tessuti della fabbrica di famiglia. Ho lavorato molto ma oggi raccolgo i frutti".

Monica, lei è copiatissima. Come ci si sente ad essere assediati dai copiatori?

"E' vero, mi copiano in molti, e non è una bella cosa anche se qualcuno mi dice che quando accadono queste cose significa che si ha un prodotto vincente - racconta Monica Sarti - e poi qui nei dintorni di Prato con la crisi del tessile chi ha potuto si è messo a fare le sciarpe, e così anche a Como. Io ho notato che appena lancio un'idea subito me la rubano...".

E allora come ci si difende?

"Puntando sulla ricerca e la più alta qualità. Io non voglio cedere alle lusinghe del lusso facile e a buon prezzo. Voglio restare come sono, nell'eccellenza che ci premia. Il nostro know how non ha prezzo".

Sta partando anche la vendita on line?

"Sì proprio in questi mesi e dà buoni risultati".

Quante sono le sue boutique?

"In Italia sono sei, presto aprirò a Tokyo e anche a Mosca e San Pietroburgo. Poi toccherà alla Cina. Intanto sto cercando la giusta location per aprire a Parigi e a Londra".

Di recente lei è stata rieletta nel consiglio di amministrazione di Pitti Immagine?

"Sì e per me è un onore e un piacere potermi confrontare con lo scenario internazionale della moda italiana e venire a contatto con l'esperienza di tanti colleghi imprenditori di prestigio".