Questo l'albo d'oro della Coppa del Mondo di rugby: 1987 Nuova Zelanda; 1991 Australia; 1995 Sudafrica; 1999 Australia; 2003 Inghilterra.

 

LA STORIA: EDIZIONE 1987

Dick Littlejohn, Tom Johnson e Nicholas Shehadie, ovvero gli ideatori della Coppa del Mondo di rugby. I primi due sono giovani manager della Federazione neozelandese, il terzo e' il presidente di quella australiana.
Sono loro, infatti, a proporre l'idea di un torneo internazionale. Accoglie positivamente l'idea Albert Ferrasse, patron del rugby francese, al contrario della Gran Bretagna, con le quattro Union che non accettano. Ma il 22 marzo del 1985 a Parigi, tutti i membri dell'International Board sono tutti d'accordo nel dare il via alla prima Coppa del Mondo di rugby. La prima edizione si svolgera' nei due paesi promotori, Nuova Zelanda e Australia, mentre la mancanza di tempo per organizzare eliminatorie spinge gli organizzatori a procedere per inviti.
L'Italia, inserita nel girone C, manca per un soffio la qualificazione ai quarti di finale: e' seconda dietro la Nuova Zelanda e a pari punti con Argentina e Figi. Si qualifica quest'ultima per miglior differenza mete negli scontri diretti. La vittoria finale va agli All Blacks di John Kirwan e Craig Green grazie alla vittoria in finale per 29-9 contro la Francia. Terzo posto al Galles, che batte l'Australia per 22-21.

 

EDIZIONE 1991

Dopo l'esordio nell'emisfero sud, la fase finale della seconda edizione della Coppa del Mondo di rugby spetta questa volta all'Europa. Gli incontri della fase finale, infatti, si dividono tra Francia, Gran Bretagna e Irlanda. Delle 16 squadre che vi prendono parte, ci sono le qualificate ai quarti di finale della prima edizione mentre altrettante devono guadagnarsi il posto in tornei di qualificazione. Nella fase finale l'Italia fa parte del girone A, ancora una volta contro la Nuova Zelanda. Arrivano una vittoria (30-9 contro gli Usa) e due sconfitte (21-31 contro gli All Blacks, con un secondo tempo eccezionale degli azzurri) e l'appuntamento con i quarti di finale e' ancora rinviato. La Coppa del Mondo va all'Australia: 12-6 contro l'Inghilterra, protagonista Lynagh che segna 8 punti.

 

EDIZIONE 1995

E' l'anno del professionismo. Alla fine del mese di agosto per l'International board il rugby diventa aperto al dilettantismo ed al professionismo: da subito viene sbilanciato verso il secondo. Tocca al Sudafrica, gia' escluso per l'apartheid, ospitare l'edizione della Coppa del Mondo. Ed e' in questa edizione che nasce il mito Lomu: a soli 20 anni segna la bellezza di 7 mete. Si ferma ancora alla prima fase il cammino dell'Italia. Inserita nel girone B, vince una sola gara (31-25 contro l'Argentina) per il penultimo posto del girone. La vittoria finale va invece proprio al Sudafrica, che in semifinale elimina la Francia allenata allora da Pierre Berbizier (19-15). In finale gli Springboks superano la Nuova Zelanda dopo i tempi supplementari per 15-12: decisivi un drop e un piazzato di Stransky. Emozionante il momento della premiazione. Il presidente Nelson Mandela, indossando una maglia degli Springboks e un cappellino da baseball, consegna il trofeo nelle mani del capitano della squadra, Francois Pienaar. Tra i protagonisti del successo anche il trequarti nero Chester Williams. Questo torneo divenne il simbolo della riconciliazione tra le due comunita' del paese.

 

EDIZIONE 1999

E' il Galles il paese organizzatore di questa edizione, anche se diversi incontri vengono disputati anche in Francia, Irlanda, Inghilterra e Scozia. E' anche l'edizione della consacrazione per Jonah Lomu che, tra le altre cose, migliora il record di mete segnate in una sola edizione (gia' suo, con le 7 siglate 4 anni prima): ne realizza 8. L'Italia viene inserita nel girone B, ancora una volta con la Nuova Zelanda. Esce dal torneo senza aver vinto una sola partita, sconfitta oltre che dagli All Blacks (101-3), anche da Inghilterra (67-7), e Tonga (28-25). La vittoria finale va all'Australia, che bissa cosi' il trionfo del 1991. I Wallabies, che in semifinale hanno eliminato il Sudafrica, battono la Francia per 35-12 grazie anche all'ottimo piede di Burke, che segna 25 punti. Terzo posto per il Sudafrica, 22-18 nella 'finalina' alla Nuova Zelanda.

 

EDIZIONE 2003

E' una edizione storica quella organizzata dall'Australia. Per la prima volta, infatti, il titolo va ad una nazionale dell'emisfero nord (l'Inghilterra). Anche questa volta la coppa avrebbe dovuto essere organizzata congiuntamente dall'Australia e dalla Nuova Zelanda, come nel 1987. Ma il disaccordo tra l'International rugby board e la federazione All Black su sponsorizzazioni, pubblicita', vendita dei biglietti e per la decisione di non sospendere il campionato neozelandese delle province durante il torneo vide la competizione assegnata alla sola federazione degli Wallabies. L'Italia, ancora una volta di fronte alla Nuova Zelanda nella prima fase, manca per poco lo storico passaggio ai quarti di finale. A causa anche di un calendario sfavorevole (tanti incontri in pochi giorni, poco tempo per recuperare) la Nazionale di John Kirwan perde lo spareggio-qualificazione contro un riposato Galles, uscito vincitore per 27-15. Alla fine non basteranno, agli azzurri, le due vittorie ottenute contro Canada e Tonga. La vittoria finale va quindi all'Inghilterra al termine di un incontro emozionante. Nel secondo tempo supplementare, a pochi istanti dalla fine, decide un drop di un micidiale Jonny Wilkinson, che fissa il risultato sul 20-17.