{{IMG_SX}}Roma, 4 giugno 2007 - L''ex comandante generale della Guardia di Finanza, Roberto Speciale, in una lettera inviata al ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, ha annunciato oggi la rinuncia all'incarico presso la Corte dei Conti conferitogli dal governo venerdì scorso dopo la sua sostituzione con il generale Cosimo D'Arrigo.

 

L'ex comandante delle Fiamme gialle Roberto Speciale non solo non accetta l'incarico presso la Corte dei Conti, ma ha deciso anche di rinunciare al ricorso al Tar. È quanto il generale ha rivelato al presidente della commissione Difesa del Senato, Sergio De Gregorio, che ha avuto con lui un lungo colloquio telefonico.
"Voglio andare in pensione anticipata", è la decisione presa da Speciale, secondo quanto apprende l'Agi, dopo il suo avvicendamento con il generale Cosimo D'Arrigo. Speciale questo pomeriggio ha avuto un colloquio telefonico con De Gregorio.


"Non voglio dare l'impressione - ha spiegato Speciale a De Gregorio, che lo ha riferito - di volermi svendere per un piatto di lenticchie. Nemmeno l'ultimo degli italiani deve pensare che io voglia restare abbarbicato ad una poltrona...".

 

Speciale avrebbe potuto far ricorso al Tar contro la decisione presa dal Consiglio dei ministri: "Sono un soldato - ha spiegato ancora - sbatto i tacchi e obbedisco, mi ha destituito il governo del mio amato Paese".
Nel colloquio telefonico, riferisce sempre il senatore De Gregorio, Speciale ha anche detto di avere un rammarico: "Mi sento come se mi avessero violentato, non mi hanno dato neanche l'onore delle armi...". Speciale avrebbe voluto partecipare alla Festa della Guardia di Finanza che si terrà il 21 giugno: "Purtroppo il provvedimento del governo ha effetto immediato. La mia nomina scadeva a marzo 2008, e allora ho deciso di andare in pensione anticipata dopo 46 anni di onorata carriera senza nemmeno una macchia...".


Il leader del Movimento degli Italiani nel mondo ha raccolto lo sfogo del generale e spiega di essere stato autorizzato personalmente a divulgare le opinioni dell'ex comandante delle Fiamme Gialle. 

 

 

L'INCHIESTA DELLA PROCURA

La Procura di Roma ha fatto richiesta al Comando generale della Guardia di Finanza di acquisire copia delle lettere inviate dal generale Roberto Speciale al viceministro Vincenzo Visco.

All'attenzione del pm Angelo Antonio Racanelli e del procuratore capo Giovanni Ferrara, al momento ci sono solo gli atti inviati dalla procura militare, che aveva aperto un fascicolo sulla gestione dei trasferimenti dei vertici della Gdf di Milano che poi non diventarono definitivi. Sulle presunte 'pressioni' esercitate da Visco la Procura di Roma ha aperto una indagine.


Nei giorni scorsi gli inquirenti di piazzale Clodio hanno inviato un sollecito alla Procura generale di Milano per l'invio di quei documenti che sono stati raccolti nell'ambito del procedimento amministrativo, nell'ambito del quale sono state raccolte le dichiarazioni, tra gli altri, dello stesso ex comandante generale della Gdf Speciale.


Parte della 'corrispondenza', in maggior parte dell'estate scorsa, tra Speciale e Visco, era contenuta nel fascicolo del pm militare, Antonino Intelisano, ma solo attraverso l'incartamento che deve arrivare da Milano, sarà possibile per gli investigatori avviare alcuni accertamenti, e programmare l'attività istruttoria.

L'inchiesta del pm Racanelli rimane, anche per questo, senza ipotesi di reato ed indagati. L'esposto che sarebbe stato presentato dal Codacons non è ancora stato arrivato nell'ufficio primi atti e quindi non è all'attenzione dei magistrati.

LA MALIGNITA'

«Un eccesso di cortesia, forse inopportuno»: così Luciano Violante ha definito il saluto di Roberto Speciale a Silvio Berlusconi in occasione della parata militare del 2 giugno. «Si tratta di un ufficiale delle forza dell'ordine, che vanno rispettate. Finchè non c'è chiarezza credo occorra fare un passo indietro di riserbo. Non giova a nessuno fare illazioni», ha poi aggiunto il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera a proposito dei presunti rapporti tra Speciale e il centrodestra.


Violante ha poi parlato dei 'poteri fortì che, secondo alcuni quotidiani, condizionano il governo: «Sono abituato a ragionare delle cose che vedo e non di quelle che sono descritte come oscure». Infine, un accenno al voto di mercoledì in Senato su Visco: «Non capisco su cosa si debba votare. Mi sembra giusto che il governo spieghi le ragioni che hanno portato alla sostituzione del generale Speciale, ma per il resto mi sembra che la vicenda sia chiara».