{{IMG_SX}}Roma, 21 febbraio 2008 - Sembra ormai in discesa la strada per Air France-Klm. Dopo la sentenza del Tar di ieri, che ha respinto la richiesta di Air One di sospendere la trattativa in via esclusiva con il gruppo franco-olandese, resta sugli scudi il titolo Alitalia che a metà mattinata ha segnato un rialzo del 2,28%. Il pronunciamento dei giudici amministrativi sembra inoltre far tirare il fiato anche al management della società: «È un piccolo passo», ha detto al «Corriere della Sera», il presidente e amministratore delegato di Alitalia Maurizio Prato. «Il percorso è lungo - ha aggiunto - si va avanti». Prato si è recato stamane in Consob per un aggiornamento della situazione, e in vista anche della prossima riunione del Cda della compagnia che, secondo quanto si apprende, è stata fissata nel pomeriggio per esaminare alcuni aspetti economico-finanziari relativi ai primi mesi dell'anno.

 


All'interno dell'esecutivo, intanto, il Ministro dello Sviluppo Economico Pier Luigi Bersani pensa che «adesso le cose possano procedere, in attesa di vedere come si chiude la trattativa in esclusiva con Air France». Più pessimista il Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, secondo il quale sarà «un danno irreparabile» se Alitalia prenderà la strada di Parigi. Decisamente complicata sembra inoltre la partita Malpensa. Dopo il pronunciamento del Tar, il governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni è tornato a chiedere una moratoria per lo scalo lombardo. Per Bersani, «la soluzione può essere trovata in un tavolo di transizione da costruire in collaborazione tra livelli regionali e locali e Governo».

 

Il vicepremier Francesco Rutelli sottolinea invece che è importante che oltre ad Air France «ci sia anche un'altra cordata che intende competere. È utile che non ci siano condizioni di monopolio, anche perchè se la trattativa con i francesi non dovesse andare in porto, ci sarebbe un'altra carta possibile sul tavolo».

 

Da parte sindacale, infine, se per il segretario generale della Filt Cgil Fabrizio Solari «la sentenza del Tar del Lazio lascia le cose come stanno, e cioè in un vicolo che non ha via d'uscita. Io credo che la soluzione sia politica e non giudiziaria», il leader della Uilt Salvatore Caronia afferma: «Siamo pronti ad accettare i 1.700 esuberi previsti dal piano industriale di Air France-Klm se ci saranno tutti gli strumenti per prevedere gli ammortizzatori sociali». In vista dell'incontro con il presidente della compagnia franco-olandese Jean Cyril Spinetta, previsto per il 27 febbraio, la Uil è pronta dunque ad accettare gli esuberi minimi previsti da Parigi, minori rispetto a quelli «che a suo tempo ci aveva prospettato Air One, che erano più alti».