{{IMG_SX}}Roma, 8 marzo 2008 - "Ringrazio Boselli per la sua offerta di candidatura, e lo ringrazio per aver esercitato un atto di generosità rispetto a relazioni umane e politiche da me vissute in questo periodo dove il cinismo, il venir meno alla parola data e le ipocrisie hanno prevalso sul buon senso, sulla correttezza e sulla politica. Ho deciso però di non giocare questa partita". Lo afferma in una nota il segreterio dei Popolari-Udeur, Clemente Mastella.


"Non voglio dare l'idea ostinata di rincorrere a tutti i costi il mandato parlamentare. La politica e i miei valori possono trovare altri modi di espressione. Non sciolgo però - puntualizza - il mio partito anche se lo rinnoverò dalle fondamenta, puntando su nuovi modelli e sull'attenzione seria al sud, e non solo. Ciò che invidio a Boselli - prosegue - è la dignità e la compattezza del suo gruppo dirigente che, nonostante una legge elettale infame, fa la sua battaglia con grande serietà e convinzione".

 
"Per quanto riguarda me, ritengo che i fatti
di questi giorni dimostrino a sufficienza come sia stato forzato il corso delle cose e come tutti gli eventi mediaticamente, politicamente e giudiziariamente siano stati ad arte piegati contro di me. Stare fermo un giro non è poi la fine del mondo".

 
"Troppo forzata - ribadisce Mastella - è la situazione che non potrà reggere a lungo ed allora, se ci saranno le condizioni, l'arrivederci ai miei amici e ai miei elettori rimane. Per quanto in tutti questi anni io sia vissuto, e impastato, di politica parlamentare, dedicarsi anche a cose diverse non sarà poi così male".

 

LA PROPOSTA

 "Ho chiamato Clemente Mastella e gli ho espresso la mia solidarietà per come si è conclusa la vicenda why not e gli offro di essere capolista completamente indipendente del Senato in Campania".

 Lo dice il leader del Partito socialista, Enrico Boselli, che aggiunge: "In Italia anche in questo caso i socialisti non possono accettare una impostazione giustizialista che vuole processi di piazza con condanne sommarie e mediatiche. Le differenze tra me e Mastella sono grandi. E questo lo sanno tutti. Ma questo non mi impedisce, da vero garantista, di offrire a Mastella il diritto di tribuna nelle liste del mio partito per consentire che il giudizio su Mastella non sia fatto  dai media. Comprendo il suo stato d'animo, ma mi auguro che Clemente abbia la forza di combattere anche questa battaglia".

 

LA MOGLIE SANDRA: TORNERA'

Sandra Mastella non ha dubbi: il marito è stato vittima di "uno tsunami mediatico", che lo ha "ammazzato politcamente". La moglie di Mastella affida lo sfogo al Corriere della Sera e difende il consorte a spada tratta: "E' uno che è stato sacrificato sull'altare della non verità".

Riguardo alla defezioni di alcuni alleati, Lady Mastella spiega: "Evidentemente mio marito non aveva un equipaggio, ma una ciurma". Anche se, sottolinea, si è trattato di pochi casi isolati, "quattro o cinque".

E il futuro? Mastella "ha solo detto arrivederci alla politica".