{{IMG_SX}}Roma, 11 marzo 2008 - "Ora che tutto si è concluso, con la presentazione delle liste dei candidati per le prossime elezioni politiche, tutti nell'Udeur si aspettano che Mastella compia l'alto responsabile gesto di rassegnare le proprie irrevocabili dimissioni dalla carica di segretario nazionale del partito, prendendo atto del fallimento totale della sua gestione, che ha portato alla cancellazione dalla scena politica nazionale di una realtà che andava ben oltre la sua famiglia". Lo afferma Antonio Satta, già vice segretario politico nazionale dell'Udeur.

 

"Il vero problema della 'nave' Udeur - spiega Satta - non è mai stato l'equipaggio, la cosiddetta "ciurma", che è stato sempre all'altezza del suo compito, ma il comandante, che si deve dimettere senza indugi, pena l'affondamento, senza alcuna possibilità di recupero. Decine di migliaia di iscritti, migliaia di amministratori locali, un'esperienza costruita da molti in più di dieci anni di vita politica, sono stati distrutti da Mastella, nel tentativo perseguito fino all'estremo di far eleggere lui o qualcuno della sua famiglia. Abbiamo, al contrario, motivo di ritenere - continua Satta - che Mastella, nella tipica condizione di chi si è barricato dentro il bunker, invece di compiere il famoso passo indietro, che, prendendo atto della sua impresentabilità politica, avrebbe salvato il partito, avvierà la classica operazione di epurazione dall'Udeur di quanti, cioè tutti, non la pensano come lui, sperando, in tal modo, di poter gestire in proprio, fra l'altro, il finanziamento pubblico garantito fino al 2011, i soldi della Cooperativa Il Campanile e la rispettiva sede, peraltro, già intestata ai propri figli".

 

"Assieme con gli altri parlamentari, i quadri del partito e gli iscritti - insiste Satta - chiediamo agli organismi competenti, siano essi parlamentari o di Governo o altro, che ne hanno la responsabilità, di vigilare sull'eventuale uso privatistico di tante risorse pubbliche.

 

Come tuttora iscritti all'Udeur, conclude Satta, ci opporremo, poi, in tutte le sedi opportune a eventuali immotivati provvedimenti di espulsione da un partito, che rimane sottoposto alle leggi vigenti, oltre che alle norme previste dal diritto privato e dal ruolo di rappresentanza dei cittadini, garantito dalla Costituzione. Espulsioni che, peraltro, devono esser decise da un Collegio dei probiviri, di cui, ugualmente, chiediamo le immediate dimissioni, non avendo, a nostro avviso, in questo momento, la necessaria serenità per poter giudicare in proposito. A Clemente Mastella diciamo - conclude Satta - che per essere 'qualcuno' in questo modo e con questi metodi, meglio essere davvero tutti 'nessuno', ma con grande dignità".

 

IL PROGRAMMA DELLA SANTANCHE'

 

Intanto, a Milano, Daniela Santanché, la candidata premier della Destra si è scatenata sul problema dell'immigrazione: "Calci nel sedere ai clandestini? non vedo perchè stupirsi. Non dovrebbero poter stare qui,
andare all'ospedale o far andare i loro figli all'asilo. Il programma elettorale de La Destra è l'Italia agli italiani: se si commette  un reato in Italia lo si deve scontare nelle proprie galere".