{{IMG_SX}}NAPOLI, 25 marzo 2008 - Dopo la Corea, anche il Giappone dice 'stop' alle mozzarelle di bufala made in Italy. L'allarme viene dal Consorzio di tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, che sottolinea come la decisione giapponese sarebbe da ricondurre alle notizie su un'ipotetica contaminazione da diossina.

 

EFFETTO PSICOSI

La mozzarella di bufala non è tutta alla diossina, tiene a precisare dal canto suo la Cia-Confederazione italiana agricoltori. Gli ultimi dati relativi alle vendite di questo prodotto di punta del made in Italy alimentare, preoccupano fortemente: la mozzarella di bufala è un formaggio nazionale e la crisi sta toccando tutte le realtà produttive, non solo la Campania quindi, ma anche Puglia e Lazio.

 

Come dimostrano le verifiche di questi ultimi giorni, il prodotto in commercio è sottoposto ovunque a rigidissimi controlli di salubrità e qualità. Gli allarmismi sono ingiustificati e possono provocare un «effetto psicosi» simile a quello per «mucca pazza», che ha prodotto danni al settore per miliardi di euro.

 

La Cia, oltre a plaudire le iniziative di controllo e di verifica all'interno dell'aziende messe in atto dagli organismi preposti, invita alla massima prudenza sulla gestione dell'informazione su questa delicata materia. Da parte nostra - prosegue - non c'è il tentativo di coprire un problema ma di collocarlo nella sua reale dimensione, circoscrivendo ai fatti reali e non caricandolo di enfasi.

Del resto -spiega la Cia- le esperienze di Mucca e pazza e dell'emergenza Aviaria sono lì a testimoniare di come l'allarmismo abbia potuto creare uno shock socio-economico di tragiche proporzioni, pur non avendo registrato nel nostro Paese, ne in quella fase ne successivamente, dati tangibili e riscontrati sulla sanità dei prodotti e sulla salute pubblica.

 

Come organizzazione -conclude la Cia- ci impegneremo in azioni di tutela, valorizzazione e promozione della mozzarella di bufala tra i cittadini, convinti della straordinarietà di questo alimento e nel tentativo di scongiurare un dramma commerciale che non avrebbe nessuna motivazione giustificabile, e che procurerebbe, in breve tempo, disoccupazione e danni per centinaia di milioni di euro per la produzione e l'indotto

 

LA UE: NON CI SONO PROVE

Riguardo alla presenza di diossina nelle mozzarelle, la portavoce del commissario Ue all'ambiente, Stavros Dimas sottolinea: ''Per ora non abbiamo prove. Mi risulta che c'e' un problema che riguarda la mozzarella italiana - ha detto - ma al momento ci si può riferire solo alle notizie riportate dalla stampa''. Insomma, ''non c'è alcuna prova'' sulla eventuale presenza di sostanze tossiche nella mozzarella di bufala proveniente dalla Campania

 

MASTELLA: COME PER LA CASTA, TUTTI CONTRO CAMPANIA

 "E' come la casta..., questa storia della mozzarella. E' una delle tante ingiustizie contro la Campania e contro il Sud, questo attacco...". Lo sostiene il l'ex ministro della Giustizia Clemente Mastella, intervistato dalla 'Stampa', a proposito delle mozzarelle di bufala contaminate dalla diossina.


Ma lei l'ha mangiata? "Certo, è ovvio. Guardi, la mozzarella di bufala Dop è molto controllata. E` vero che ci possono essere delle alterazioni, delle adulterazioni, magari anche elementi di diossina... . I problemi possono esserci in ogni campo, però qui si sta esagerando!. La Campania è diventata la regione della quale si può parlare male, è una moda. Succede come per la casta. Tutto è caricato su di noi. Le ripercussioni a lungo andare rischiano di essere molto pesanti", aggiunge.


"E' quasi diventato uno sport nazionale parlare male di noi e la sofferenza ricade su tutto un settore di eccellenza. L`agro-alimentare italiano è un must nel mondo, ora siamo sotto attacco", conclude Mastella, assicurando che dopo il 14 aprile si dedicherà "alla difesa della mia Campania e del Sud. Vedo che ci sono tanti Soloni pronti a parlare, non solo di mozzarella...".