{{IMG_SX}} Milano, 17 aprile 2008 - Una condanna pesante, che supera le richieste dei pm, quella della IV sezione penale del tribunale di Milano che questa mattina ha condannato a tre anni di reclusione l'ex ministro della Salute, Girolamo Sirchia, accusato di corruzione e appropriazione indebita, in relazione a presunte tangenti versategli quando era primario al Policlinico di Milano. Tuttavia Sirchia in carcere non ci andrà: la condanna è interamente condonata per l'indulto.

 

Sirchia è stato interdetto dai pubblici uffici per i prossimi 5 anni. Nei suoi confronti, sono valse solo le accuse successive al 2000, in quanto quelle precedenti sono state dichiarate prescritte. Le presunte tangenti, stando alle accuse, sarebbero state pagate per apparecchiature sanitarie a ospedali milanesi. L'inchiesta in questione portò il 29 settembre 2004 agli arresti domiciliari per il professor Francesco Mercuriali, ex primario di Immunoematologia del Niguarda, che si suicidò a casa sua il successivo 4 ottobre.

 

Fra le presunte tangenti citate nell'atto di chiusura indagine, ci sono tre assegni su un conto corrente di Chiasso ritenuto riferibile a Sirchia per un totale di 30.500 dollari emessi da Health Care Id Inc. di Chicago, e tre assegni da 11.000 marchi tedeschi ciascuno emessi dalla Immucor tedesca, la filiale centrale europea della Immucor Usa. Con Sirchia, sono state condannate altre sette persone, con pene comprese tra i 6 mesi e i 3 anni e 6 mesi di carcere.

 

La più severa è toccata a Giuseppe Trudu, all'epoca dei fatti direttore commerciale della Haemonetics Italia, una delle società che avrebbe versato le tangenti. Questa società è stata condannata al pagamento di 125 mila euro. Gli imputati sono stati accusati a vario titolo di corruzione, turbativa d'asta e appropriazione indebita. I giudici di Milano nel condannare l'ex ministro fanno riferimento a tre episodi. Il primo riguarda un versamento di almeno 640 milioni di lire, in più tranche, dal 1996 al 2001 "attraverso la liquidazione di contratti di consulenza annuali stipulati con la società 'Janssen Cilag' a fronte dei quali emetteva fatture per prestazioni non realizzate".

 

In cambio Sirchia, all'epoca primario del policlinico, avrebbe favorito l'azienda gemella della Janssen nell'aggiudicazione di appalti d'asta. Il secondo episodio riguarda un assegno di 10 mila dollari, del febbraio del 200, da parte della Kawasumi (azienda produttrice e venditrice di sacche di sangue), su un conto svizzero di Sirchia. Anche in questo caso, lo scambio di favori ha avrebbe riguardato l'aggiudicazione di un appalto alla Kawasumi. L'ultima vicenda riguarda l'appropriazione indebita di circa 300 mila franchi svizzeri avvenuta in più tranche, dal gennaio 1998 al febbraio 2004, prelevati dal conto corrente della 'Fondazione Il Sangue' dall'ex ministro in qualità di segretario tesoriere della fondazione stessa.