{{IMG_SX}}Roma, 2 maggio 2008 - Un'eventuale nomina di Roberto Calderoli a ministro del futuro governo italiano comporterebbe "ripercussioni catastrofiche nelle relazioni" tra Roma e Tripoli. È l'avvertimento lanciato da Saif El Islam, figlio del leader libico, Muammar Gheddafi, stando all'agenzia ufficiale Jana.

 

L'agenzia ufficiale libica indica Roberto Calderoli come "il vero assassino dei cittadini libici morti" nell'assalto al consolato italiano di Bengasi, il 17 febbraio 2006. In una nota diffusa oggi, la 'Jana' esprime contrarietà "sulla possibilità di ricandidare nuovamente" l'esponente leghista, la cui iniziativa di indossare una maglietta con una delle caricature danesi su Maometto diede origine alla protesta contro la sede di rappresentanza italiana, in cui morirono undici persone.

 

''La scelta della squadra di governo spetta a Silvio Berlusconi che ha avuto un mandato dal popolo che e' sovrano, partendo proprio dalle indicazioni che quel popolo gli ha fornito''. Cosi' Roberto Calderoli, ministro in pectore del prossimo governo, commenta le dichiarazioni dI Saif El Islam, secondo quanto riportato dall'agenzia ufficiale libica Jana.

 

Mario Borghezio (Lega Nord) afferma: "Le terribili minacce che giungono da Tripoli dimostrano che avevo visto giusto indicando la Libia come regista della strategia di invasione delle coste meridionali del nostro Paese''. ''Per fortuna - aggiunge Borghezio - grazie agli elettori, vi sara' finalmente nel nuovo governo la presenza significativa dei crociati della Lega Nord, in grado di combattere fermamente il pericolo del terrorismo jihadista ed i suoi palesi e occulti sostenitori. L'Italia, grazie anche alla Padania, e' un grande Paese e non si sara' intimidire da chi semina sentimenti di odio contro di noi, contro la nostra religione e contro la nostra civilta'''.