{{IMG_SX}}Milano, 6 maggio 2008 - Bruno Ermolli, il superconsulente chiamato da Silvio Berlusconi a lavorare ad una cordata per Alitalia, sta continuando a lavorare sul tema, come chiesto dal premier in pectore. Lo ha detto lui stesso a margine di un convegno a Milano.
A chi gli chiedeva se ci siano buone possibilità per una cordata per la compagnia aerea, Ermolli ha risposto: "Non ho affermato esattamente questo. Ho detto che ci sto ancora lavorando e che il presidente Berlusconi vuole che vada avanti a lavorarci. Questa è l'unica risposta che posso dare, ho il segreto professionale".
A chi gli domandava una indicazione sui tempi, Ermolli ha replicato con una battuta: "Faremo in tempo per l'Expo 2015" assegnato a Milano. 

LAVORATORI I POSTI A RISCHIO
Sono circa 6 mila i posti di lavoro a rischio nell'area
dello scalo di Malpensa dopo l'abbandono di Alitalia dell'aeroporto varesino. È quanto emerge da una stima del Comitato Malpensa, l'associazione che riunisce le camere di commercio di Milano, Varese e Novara.

«Si stima - afferma Gianfredo Comazzi, presidente del Comitato Malpensa - che i posti a rischio siano in linea diretta circa 6mila, molti di più considerando l'intera 'area vasta' di Milano, Novara e Varese con l'occupazione attualmente indotta dalla presenza di quello che è il più importante aeroporto dell'Europa centro-meridionale. Chiediamo allora al nuovo Governo di valutare attentamente ogni mossa alla luce anche dei dati occupazionali indicati. I nostri territori, che sono una ricchezza del Paese, dovranno ricevere la 'giusta' attenzione dall'esecutivo che si formerà nei prossimi giorni».


Secondo la banca dati Smail, nei 13 Comuni dell'area Malpensa appartenenti alla provincia di Varese lavorano 77 mila persone, oltre a quelle dello scalo. Di queste, sono 11mila quelle occupate in settori direttamente legati all'attività aeroportuali come gli alberghi, il mondo dei trasporti e la logistica.

 

Intanto l'Osservatorio sul Mercato del Lavoro della Provincia di Varese segnala 2.499 esuberi accertati nelle aziende collegate all'attività dello scalo nelle ultime settimane. Per Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano occorre «raggiungere in tempi brevi una soluzione per Malpensa che tuteli le esigenze del sistema imprenditoriale e nel contempo salvaguardi i lavoratori i cui destini sono legati alle scelte che si stanno compiendo in questi giorni. Questa l'esigenza di un territorio con una economia dinamica, internazionale e competitiva come quello milanese».