{{IMG_SX}}Roma, 7 maggio 2008 - Dodici ministri con portafoglio, nove senza e quattro donne: è l'identikit della squadra di Governo che il nuovo presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha illustrato ai giornalisti subito dopo l'incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nello studio alla Vetrata del Quirinale.

 

Questi i ministri con portafoglio: Giulio Tremonti all'Economia, Franco Frattini agli Esteri, Roberto Maroni all'Interno, Ignazio La Russa alla Difesa, Stefania Prestigiacomo all'Ambiente, Maurizio Sacconi al Lavoro, Maria Stella Gelmini all'Istruzione, Angelino Alfano alla Giustizia, Altero Matteoli alle Infrastrutture, Claudio Scajola allo Sviluppo economico, Luca Zaia alle Politiche agricole, Sandro Bondi alla Cultura.

 

Nove i ministri senza portafoglio: Elio Vito ai Rapporti con il Parlamento, Umberto Bossi alle Riforme federaliste, Roberto Calderoli alla Semplificazione, Raffaele Fitto ai Rapporti con le Regioni, Mara Carfagna alle Pari opportunità, Andrea Ronchi alle Politiche europee, Renato Brunetta alla Pubblica amministrazione, Gianfranco Rotondi all'Attuazione del programma, Giorgia Meloni alle Politiche giovanili.

 

La Lega Nord ottiene quattro ministeri, due con portafoglio e due senza. Stesso numero di ministeri e stessa proporzione anche per Alleanza nazionale. Quattro sono le donne ministri: tre di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo, Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna e una di Alleanza nazionale, Giorgia Meloni, già vicepresidente della Camera nella scorsa legislatura.

 

Il portavoce di Silvio Berlusconi, Paolo Bonaiuti, ricoprirà l'incarico di portavoce del Governo, oltreché di sottosegretario alla presidenza del Consiglio e coordinatore delle comunicazioni. Lo ha annunciato lo stesso presidente del Consiglio, Berlusconi, lasciando palazzo Madama. "Ringrazio Bonaiuti che ha rinunciato al ruolo di ministro per continuare il lavoro con me e Letta", ha detto il Cavaliere.

 

Michela Brambilla fuori dal governo? Silvio Berlusconi assicura che non è così. "Andrà alla Sanità", dice ai cronisti, spiegando che farà il viceministro alla Salute.

 

BERLUSCONI: "SONO MOLTO SODDISFATTO"

"Sono molto soddisfatto: abbiamo una buona squadra con molti nuovi ministri e quattro donne ministro, un impegno mantenuto". Lo dice il presidente del Consiglio incaricato Silvio Berlusconi ai giornalisti prima di lasciare insieme a Gianni Letta palazzo Madama dove ha incontrato il presidente del Senato Renato Schifani per un colloquio durato circa 20 minuti.

 

"Ora possiamo riprendere il lavoro dopo due anni di interruzione", aggiunge il Cavaliere, ricordando che il giuramento al Quirinale ci sarà domani alle 17 e subito dopo il Consiglio dei ministri per la nomina di Gianni Letta sottosegretario alla presidenza del Consiglio, quindi lunedì sarà la volta del Cdm chiamato a nominare i sottosegretari e i vice ministri. "Ma il primo Consiglio dei ministri -conferma- si terrà simbolicamente a Napoli", come promesso in campagna elettorale in vista dell'avvio della soluzione al problema rifiuti.

 

LA FIDUCIA

La fiducia al Governo Berlusconi sarà chiesta martedì alla Camera e mercoledì al Senato. Lo ha detto il premier incaricato, Silvio Berlusconi, lasciando il Senato dopo l'incontro con il Presidente Renato Schifani. Berlusconi, accompagnato da Gianni Letta, ha spiegato che il Governo chiederà la fiducia martedì a Montecitorio e mercoledì a Palazzo Madama.
 

 

NAPOLITANO: "PIU' VELOCI CHE IN SPAGNA"

Nel fare il Governo l'Italia è più veloce della Spagna e basta con "queste storie sul sistema italiano che sembra essere il più lungo d'Europa. Dopo le elezioni del 13 e 14 aprile, si è proceduto più speditamente che in Spagna". E' con una punta d'orgoglio che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al termine delle consultazioni, rivendica le 'procedure' che hanno portato al conferimento dell'incarico di formare il nuovo Governo a Silvio Berlusconi.

 

"In Spagna - ha fatto notare il presidente della Repubblica - si è votato il 9 marzo, la prima riunione del Parlamento è stata il primo aprile, il primo ministro ha giurato di fronte al Re il 9 aprile e il 14 aprile c'è stato il giuramento dei ministri. Alla fine - ha aggiunto Napolitano - i tempi italiani risulteranno più brevi di qualche giorno e in Spagna c'è un bipolarismo molto stretto, che ha portato alla formazione di un Governo monocolore socialista".