{{IMG_SX}}Città del Vaticano, 26 maggio 2008 - Il crescente bisogno di sicurezza, registrato dagli osservatori sociali e posto al centro della recente campagna elettorale, rappresenta per il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, "un'esigenza incoercibile di persone e famiglie, a cui sarà bene che i pubblici poteri sappiano, ai vari livelli, dare risposte calibrate ed efficaci". "Una risposta disattesa o differita potrebbe in questo caso moltiplicare i problemi, anzichè attenuarli", avverte il cardinale di Genova citando geli ammonimenti di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI che in proposito mettevano in guardia dall'acuirsi di una separazione tra amministratori e cittadini.

 

In questo contesto, per Bagnasco è essenziale "approntare e affinare delle buone politiche volte ad una reale integrazione dei cittadini immigrati che legittimamente soggiornano sul nostro suolo. Mentre - scandisce con implicito riferimento alla proposta di rendere reato la clandestinità - per ciascuno di quelli che tentano di entrare nel nostro Paese bisogna trovare un continuo equilibrio tra esigenze e attese, tenendo alto il rispetto dei diritti delle persone, che sono poi doveri di civiltà".


Secondo il presidente della Cei, occorre "evitare, per questi nuovi venuti e le loro famiglie, il formarsi di enclave a loro destinate che, se in un primo momento potrebbero apparire una soluzione emergenziale, diventano presto dei ghetti non tollerabili. A chi vuole stabilirsi in Italia - spiega - si deve arrivare a proporre un patto di cittadinanza che, mettendo in chiaro diritti e doveri, non ricerchi scorciatoie illusorie". "L'identità del nostro popolo - ricorda Bagnasco nella sua prolusione alla 58esima Assemblea della Cei - non è sorta oggi, perchè si è consolidata in una storia secolare, e per questo da una parte chiede rispetto e dall'altra rimane aperta e capace di incontrare altre culture, nella prospettiva di un'identità arricchita per tutti. In ogni caso, dobbiamo farci tutti guidare dalla consapevolezza delle dimensioni globali del fenomeno e dal suo carattere emblematico per la nostra epoca".


EMERGENZA RIFIUTI E CAROVITA

Servono risposte "sollecite" ai "grandi problemi che affliggono il Paese" come l'emergenza rifiuti, il caro-vita e le politiche familiari, per il cardinale Angelo Bagnasco, che sullo specifico nodo della Campania formula una raccomandazione: "All'intervento delle pubbliche autorità deve corrispondere la responsabile collaborazione delle popolazioni".

 

Ai "grandi problemi che affliggono il Paese" bisogna "saper dare ora risposte sagge ma anche sollecite" per "il bene comune della Nazione", ha detto il presidente dei vescovi italiani aprendo in Vaticano l'assemblea della Cei. "Ci sono lungaggini e palleggiamenti che, oltre ad essere irrazionali e autolesionistici, offendono i cittadini, che attendono risposta in ordine ai beni che sono essenziali alla vita e alla dignità umana", ha aggiunto.

"Oltre al problema gravissimo e urgente dei rifiuti urbani della Campania, per la cui soluzione all'intervento delle pubbliche autorità deve corrispondere la responsabile collaborazione delle popolazioni - ha detto - una serie di attese si apposta sul fronte degli stipendi e delle pensioni, per una difesa reale del potere d'acquisto, un'altra serie riguarda la famiglia: dall'emergenza abitativa alle iniziative di sostegno della maternità".


MORTI BIANCHE

"Una frontiera di impegno particolarmente urgente" per il nuovo Governo è quella relativa alle morti sul lavoro. "Gli episodi luttuosi - rileva il presidente della Cei Angelo Bagnasco - si vanno ripetendo con una cadenza stupefacente, segnale di un comparto bisognoso di maggiore attenzione. Bisogna qui saper passare con prontezza dalle denunce ai fatti concreti, agli investimenti precauzionali, alle verifiche e ai controlli.

 

Tutti i soggetti devono fare la loro parte, con un supplemento di responsabilità; ma è dagli imprenditori in particolare che si attendono quelle provviste e quelle innovazioni strutturali che sole possono garantire il successo degli altri interventi. La vita - ricorda il cardinale - è sacra, e distintamente lo è quella impegnata sul lavoro duro e rischioso".


FECONDAZIONE ASSISTITA

La Chiesa Italiana giudica negativamente l'intervento operato dall'ex ministro Livia Turco sulle Linee guida per la fecondazione assistita. "Infrangendo un delicatissimo bilanciamento delle esigenze in campo, esso comporta oggettivamente il rischio di promuovere una mentalità eugenetica, inaccettabile ieri al pari di oggi", denuncia il presidente della Cei Angelo Bagnasco, che unisce la sua voce a quelle dei "vari e qualificati osservatori" che hanno già "eccepito sul merito e sui tempi del provvedimento".

 

"E' da auspicare - aggiunge nella prolusione alla 58esima Assemblea Cei - che i criteri ispiratori e le disposizioni della legge 40 non siano oggetto di interventi volti a stravolgere il punto di equilibrio raggiunto dal Parlamento, e poi chiaramente confermato dall'esito referendario, ma al contrario possano trovare piena attuazione in uno spirito di condivisa attenzione alla vita".

Nel campo della bioetica, spiega il presidente dei vescovi italiani, "auspichiamo una complessiva cautela, grazie alla quale gli elementi in gioco vengono sapientemente soppesati, mettendo la comunità nazionale al riparo da iniziative imprevidenti e precipitose". Su questi temi, per Bagnasco è evidente un cambiamento di clima nella nuova legislatura: "La sostanziale prudenza tenuta circa questi temi durante la campagna elettorale, dovrebbe essere - conclude - un buon indizio sulla prudenza anche successiva".