{{IMG_SX}}Roma, 29 maggio 2008 -  Il primo ministro albanese, Sali Berisha, in un'intervista al Corriere della Sera, ha dato la disponibilità del suo paese ad ospitare le centrali nucleari italiane volute dal nuovo governo Berlusconi. "La mia decisione è di non escludere gli albanesi da questo grande potenziale che è l`energia nucleare. Più economica, più pulita.
Manca un quadro normativo necessario, stiamo lavorando con l`Agenzia atomica di Vienna", ha detto il premier di Tirana.


"Il progetto è avanti. Appena pronti, l`ideale sarà arrivare a un accordo coi Paesi vicini, Italia per prima. Finanzieremo col governo di Roma un impianto da costruire in Albania. E se questo non sarà possibile, ci rivolgeremo al settore privato per studiare il mercato balcanico e italiano", ha aggiunto Berisha.

 

Il premier albanese ha spiegato che "un gruppo italiano" è già giunto a Tirana per discutere di tale eventualità. Secondo Berisha un arco di tempo di "cinque anni" potrebbe essere "un termine possibile" per la costruzione di un impianto nucleare italiano in Albania, "se ci sarà un accordo" fra i due governi.  Il nostro Paese è aperto all`energia atomica. Aperto a chiunque.
Non ne ho ancora parlato col governo italiano, perché quello precedente era antinucleare. Con Berlusconi invece cambia tutto.


"C`è un gruppo italiano che è venuto a discutere la possibilità di una centrale in Albania. Ma non abbiamo ancora deciso il sito.Sappiamo solo che ci sarà", ha confermato Berisha.
D'altra parte, ha commentato il premier albanese in un'intervista al Corriere, "questo Paese offre tutte le garanzie per produrre nucleare sicuro". "Avremo i migliori sistemi di quarta generazione. Nessuno avrà da temere, nel Mediterraneo", ha precisato.