{{IMG_SX}}Napoli, 11 giugno 2008. - Non ci sono le "condizioni di urgenza". Silvio Berlusconi spiega il motivo per cui sulle intercettazioni ci sarà un disegno di legge e non un decreto legge.
"Non credo che questa situazione, anche se si protrae da tempo, ha la necessità d'urgenza per poter fare un decreto", afferma il presidente del Consiglio durante la conferenza stampa a Napoli.

Berlusconi ha precisato che l'inserimento nell'ordine del giorno del Consiglio dei ministri di venerdì del decreto legge sulle intercettazioni al posto del disegno di legge "è dovuto a un errore materiale". Lo ha precisato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a Napoli per l'emergenza rifiuti.
"Il sottosegretario Letta mi ha comunicato che in materia di intercettazioni - ha spiegato Berlusconi - c'è stato un errore materiale. Questo è un ddl atteso da quasi tutti cittadini perché una democrazia non è più tale se non è rispettata la privacy". In Italia "c'è stata una degenerazione dell'uso delle intercettazioni", ha aggiunto.

 

IL DISEGNO DI LEGGE
Le intercettazioni "non potranno essere prolungate
indebitamente, ma dovranno essere effettuate nell'ambito di un periodo di 3 mesi" e dovranno essere consentite grazie "ad un permesso di un collegio" di giudici e quindi non sarà "una decisione monocratica". È quanto afferma Silvio Berlusconi spiegando che il disegno di legge sulle intercettazioni comprenderà "i reati più gravi", quindi anche quello di pedofilia e di omicidio. Nel ddl sulle intercettazioni sono previste intercettazioni solo per reati con pene edittali dai 10 anni in su": e' una "regola europea" adottata in molti Stati dell'Unione. "Una democrazia non e' piu' tale- sottolinea il premier- se non e' rispettato il diritto alla privacy".


"È un disegno di legge -prosegue Berlusconi- atteso da quasi tutti i cittadini, una democrazia non è più tale se non c'è la libertà e non è rispettato il diritto alla privacy. C'è stata una degenerazione nell'utilizzo di questo sistema di indagine, non è vero che siano l'unico mezzo di indagine possibile".
"Non credo -ha poi aggiunto il premier- che, dato che questa è una situazione che si protrae da diverso tempo, sarebbe stato pacifico individuare in questo provvedimento le caratteristiche di necessità e urgenza che devono essere necessarie per poter fare un decreto legge".