Roma, 15 maggio 2010- Non solo taglio del 5% agli stipendi di parlamentari e ministri, ma anche “dieta” per “tutti gli ‘alti papaveri’ del pubblico, compresi gli intoccabili del sottobosco...”. Il ministro leghista Roberto Calderoli insiste e rilancia sulla sua proposta di un intervento per contribuire ad una manovra che richiederà ‘sacrifici per tutti’.


“L`intervento di riduzione di almeno il 5% sullo stipendio dei ministri e dei parlamentari, che intendo proporre a breve, rappresenta - spiega Calderoli - un atto di giustizia. Ricordo, infatti, che a gennaio, con un decreto legge abbiamo tagliato pesantemente gli stipendi dei consiglieri regionali, un taglio già entrato in vigore in questa legislatura regionale appena iniziata, e che contestualmente abbiamo predisposto il taglio di 50mila poltrone negli enti locali”.


“Proprio in quell`occasione
- prosegue il ministro della Lega - mi ero impegnato con gli stessi enti locali, promettendo di fare un`analoga operazione di taglio anche a livello dello Stato e dei suoi organi, per questo proporrò l`intervento sugli stipendi dei ministri e dei parlamentari, ma anche un ampio pacchetto, per fare in modo che la dieta, finalmente, la si faccia fare anche a tutti gli ‘alti papaveri’ del pubblico, anche quelli del cosiddetto sottobosco, che fino ad oggi - conclude Calderoli - non mai stati toccati e sono stati considerati degli intoccabilià”.

SCHIFANI -"Se veramente la manovra comporterà sacrifici per gli italiani, credo che dovrebbero essere proprio i politici a dimostrarlo per primi": così il presidente del Senato, Renato Schifani, sulla proposta di Calderoli di decurtare del 5% gli stipendi di ministri e parlamentari.

ROTONDI -“Ho proposto la rinunzia dei parlamentari a tre mesi di indennità non per cavalcare la demagogia, ma per essere in sintonia completa con un Paese che ha bisogno di sentirsi guidato da una classe dirigente autorevole e capace di sacrifici”, dice il ministro per l’Attuazione del Programma, Gianfranco Rotondi.

BRAMBILLA Il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla è d’accordo con la proposta del collega leghista Calderoli, ma va oltre e ipotizza la costituzione di un fondo dove potranno andare queste risorse e destinarlo a uno scopo specifico: "In un momento in cui si operano tagli su tutto - ha detto il ministro - credo che quella di Calderoli sia una proposta che ha un significato: tagliare anche i nostri compensi. Io ci sto".
"Tagliamo, va bene, - ha aggiunto - ma io propongo che a queste risorse venga data una destinazione. Ci sono famiglie in difficoltà, anziani, giovani senza lavoro. Ecco, credo abbia un senso creare un fondo, che alimentiamo con il taglio dei nostri stipendi, ma a cui diamo però una destinazione precisa".


CASINI SCETTICO Un taglio agli stipendi di ministri e parlamentari? “Temo che faccia la fine della proposta per l’abolizione delle Province. Tutti d’accordo e poi siamo rimasti solo a noi a sostenerla in Parlamento”. Lo afferma il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, intervistato dal Tg2. Casini invita il governo a passare “dalle chiacchiere ai fatti”, perché “siamo terribilmente indietro, servono le riforme”.