Roma, 14 luglio 2010 - Le auto blu costano agli italiani quattro miliardi di euro l’anno. Lo ha detto il ministro della Pubblica amministrazione e innovazione, Renato Brunetta, illustrando i risultati del secondo monitoraggi sul numero delle auto blu nella pubblica amministrazione. Secondo le proiezioni sui dati raccolti da Formez (sul 50% delle amministrazioni esclusi i Comuni inferiori ai 30mila abitanti) fino ad oggi nel 2010 il parco auto delle pubbliche amministrazioni è confermato in circa 90mila unità.


In particolare le stime lasciano prevedere 7-10mila auto blu-blu (di rappresentanza politico istituzionale a disposizione di autorità e alte cariche dello Stato), 18-20mila auto blu (cioè quelle con autista a disposizioni di dirigenti), 60-65mila auto grigie (senza autista) per una spesa complessiva di quattro miliardi di euro l’anno “qualcosa in più e non in meno”, ha detto Brunetta che ha sottolineato come questa sia “la prima stima seria che si fa di questo fenomeno”. In base alla rilevazione, dunque, il costo medio di un’auto blu-blu raggiunge 142mila euro l’anno, 92mila euro per ogni auto blu e 18mila euro per ogni auto grigia. Il costo del personale incide per oltre il 75% del costo totale di gestione.

 BRUNETTA

“Penso si possa spendere la metà facendo le stesse cose - ha detto il ministro Renato Brunetta - le auto blu servono, ma quelle giuste e quelle secondo legge. Razionalizzando - ha osservato il ministro - si risparmierebbero un sacco di soldi. Ho un numeretto in testa - ha concluso - con quattro miliardi si potrebbe rinnovare dei contratti nella pubblica amministrazione”.


Se ogni singola amministrazione centrale e locale, emerge dal monitoraggio, tagliasse il 30% del proprio parco auto, il risparmio per i conti pubblici supererebbe il miliardo di euro l’anno. Ci sono già stati “alcuni casi di pronta risposta - ha detto il ministro Brunetta - già venti amministrazioni hanno annunciato misure di razionalizzazione”.

Brunetta ha infine annunciato di aver chiesto al governo di ragionare sull’abolizione di alcune norme contenute all’interno del regio decreto del 1927. E tra le nuove sanzioni è al vaglio la possibilità di sanzionare l’utilizzo improprio dei lampeggianti al di fuori dei servizi di emergenza.

IL BUON ESEMPIO

Alcuni sindaci, colpiti nell’orgoglio, spontaneamente fanno a gara di risparmi. E arrivano i primi esempi di piccole e grandi amministrazioni, appartenenti a vari schieramenti, indicati a margine del censimento del ministero per la Pubblica amministrazione. Il sindaco del comune di Corsico, nel milanese, Maria Ferrucci (Pd) annuncia che da oggi in poi andrà a piedi o al massimo con mezzi privati, rinunciando alla Bmw che aveva preso in leasing e risparmiando così 14 mila euro alle casse del comune che conta circa 35 mila abitanti. Anche il sindaco del vicino Buccinasco, Loris Cereda (Pdl) ha compiuto un beau geste: ha rinunciato all’auto blu decidendo però di reintegrare il servizio a beneficio degli over 65 con disabilità che non hanno la macchina e vogliono incontrare il sindaco.


Sulla stessa lunghezza d’onda l’iniziativa del sindaco di Monza, Marco Mariani, che ha donato le auto blu (Alfa 166) alla Croce Rossa per l’accompagnamento di malati, anziani e senzatetto. In sostituzione la giunta ha noleggiato per 5 anni 2 Audi A6 a disposizione del sindaco e dei 14 assessori e per la consegna della posta urgente.


Mentre a Padova, il comune guidato da Flavio Zanonato (Pd) le 4 Alfa 159 acquistate dalla giunta nel 2005 si fa sapere che verranno sostituite con vetture a noleggio a lungo termine e non di lusso. Una decisa stretta anche per la auto di servizio che dopo il primo taglio di 60 vetture saranno ulterioremente ridotte del 20%. Nel 2010 infatti l’obiettivo è risparmiare mezzo milione su costi fino a ieri di 1,2 milioni di euro.
 

Da Nord a Sud. Anche a Catania il sindaco, Raffaele Stancanelli, ha operato un taglio decisivo: niente più auto blu per tutti gli assessori. Ora l’amministrazione possiede solo 3 auto blu riservate ai politici ad uso del sindaco e del presidente del Consiglio comunale. Non è da meno il presidente della provincia che ha pronto un piano per dimezzare le auto blu prevedendo cilindrate sotto a 1600 e auto a gas-gpl, mettendo inoltre allo studio un piano di carsharing per dirigenti e assessori.

Sempre in Sicilia, a Palermo, il consiglio comunale ha comunicato ad assessori e alti funzionari che dal 18 giugno 2010 si scende dalle auto blu per salire sulle Punto bianche in dotazione ai capisettore. Il risparmio previsto è di 170 mila euro l’anno, cioè il costo del leasing per 23 Alfa 159. Resteranno solo 3 auto blu per il presidente del Consiglio, e due per le cerimonie. Il sindaco Diego Cammarata invece, viaggia su una vettura del ministero dell’Interno.


Risparmi anche in ambito di sanità pubblica alla regione Toscana. I dirigenti delle Asl e delle agenzie regionali non potranno più usare le 20 auto blu, se avranno bisogno di spostarsi useranno le auto di servizio secondo quanto prevede un provvedimento del governatore Enrico Rossiinviato a mezzo lettera ai dirigenti delle Asl e delle agenzie regionali.
Inoltre, saranno dimezzate le auto blu nella regione Molise e, come è noto, alla Rai secondo quanto ha annunciato il direttore generale Mauro Masi ma a questo proposito, nelle note del ministero, vengono espressi dubbi «resta da chiarire se il taglio verrà applicato anche ai conduttori dei programmi televisivi, piuttosto che ai direttori dei tg o ad altri dirigenti».