BREGNANO (Como), 23 luglio 2010 - UNA DECISIONE a tavolino e la busta paga si gonfia. Del 300%, in un attimo. Nel momento in cui mezza Italia si piega sotto i venti della crisi, e proprio mentre in Parlamento è in atto la guerra per il taglio degli stipendi di deputati e senatori, a Bregnano, comune della Bassa Comasca, dove si contano poco più di cinquemila residenti, si va decisamente in controtendenza. Tanto che a un anno dal voto che l’ha portata alla guida dell’amministrazione, il sindaco Evelina Arabella Grassi, leghista eletta in coalizione con il Pdl, la sua busta paga se l’è letteralmente triplicata. Dai 927 euro lordi al mese fino a qui percepiti — da lei e dal suo predecessore, Angelo Dubini del Pd — il ritocco ha portato lo stipendio del primo cittadino del paese a 2.788 euro mensili, qualcosa più di 1.500 al netto di trattenute, Irpef e pure del 6% di addizionale comunale che pagano tutti i bregnanesi.

TUTTO legale, ovviamente, ma la scelta di questi tempi non poteva passare inosservata. Per il sindaco lumbard, invece, è tutto normale: «Mi sono rimessa in gioco e ho deciso di fare l’amministratrice a tempo pieno, ho lasciato il mio lavoro e non sto di certo campando grazie ai cittadini di Bregnano e al paese che amministro. Se vogliamo dirla tutta, il mio stipendio da sindaco e più basso rispetto a quello che percepivo quando lavoravo».
Impegno full-time, sostiene, paga parametrata, «anche se in consiglio mercoledì sera non ci ha spiegato nel dettaglio le ragioni che l’hanno indotta a lasciare lo studio di commercialista nel quale lavorava», tuona la parlamentare del Pd Chiara Braga, ex vicesindaco del paese e oggi all’opposizione, che critica «una scelta certamente inopportuna in questo frangente economico».

DI TUTT’ALTRO parere il sindaco: «In passato erano state le opposizioni a sottolineare la necessità della presenza a tempo pieno del primo cittadino, in quell’occasione avevo assicurato che ci avrei pensato, ora l’ho fatto. Del resto le attività in cui è richiesta la mia presenza sono tante e tali che difficilmente potevo fare altrimenti: mi devo occupare della riorganizzazione degli uffici, dei controlli, delle verifiche, quindi è importante la mia presenza a tempo pieno. E’ assurdo che venga criticata dalle stesse persone che mi hanno chiesto un impegno totale nei confronti dell’amministrazione». Impegno che ha un costo, lascia intendere. «Dimenticando forse che si tratta di un incarico che andrebbe vissuto innanzitutto con dedizione civica», chiosa la sua avversaria Braga.